Il dramma della quindicenne di Piazza Armerina, morta suicida martedì scorso, ha scosso profondamente la comunità locale e non solo. La giovane, che si è tolta la vita impiccandosi con una corda in un giardino vicino casa, potrebbe essere stata vittima di un caso di revenge porn. La Procura dei minori di Caltanissetta, che ha assunto il caso, ha disposto il sequestro della salma per ulteriori accertamenti, tra cui una possibile autopsia, interrompendo i preparativi per i funerali già fissati dalla famiglia.
Le indagini si stanno concentrando sulla vita scolastica della ragazza e su una lite scoppiata recentemente con una compagna di classe durante la ricreazione, un evento che potrebbe aver avuto un impatto devastante. La discussione, degenerata in uno scontro fisico, avrebbe visto anche altri studenti presenti fare commenti e allusioni su presunte chat compromettenti, al centro delle quali vi sarebbe stato un presunto scambio di foto intime. Sembra che la compagna avesse accusato la quindicenne di aver avuto relazioni con alcuni suoi ex fidanzati, scatenando parole offensive e una tensione crescente tra le ragazze.
Gli inquirenti stanno esaminando i telefoni e interrogando amici e compagni di scuola per ricostruire i dettagli delle ultime ore della giovane. I familiari e chi la conosceva confermano che la ragazza, ben inserita in ambito scolastico e sportivo, frequentava la locale squadra di pallavolo. In un post di tributo, i dirigenti della società sportiva l’hanno ricordata come “la più bella, la più forte”.
Il sindaco ha annunciato il lutto cittadino in segno di vicinanza alla famiglia, che ora attende la restituzione della salma per poter celebrare il funerale. Intanto, le indagini della Procura di Enna proseguono, cercando di fare luce sulle motivazioni profonde dietro a un gesto così tragico, esplorando l’ipotesi che la giovane abbia agito sopraffatta dalla vergogna e dalla pressione emotiva provocate dalle accuse e dalle voci di un possibile revenge porn.
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