Sono trascorsi più di 20 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, svanita misteriosamente l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana e non solo. Oggi, il padre legale di Denise, Tony Pipitone, ha ufficialmente richiesto la riapertura dell’indagine sulla sparizione della figlia, sperando che nuovi elementi possano finalmente far luce su uno dei casi di cronaca più drammatici e controversi del nostro Paese.
La riapertura del caso
La richiesta di riapertura è stata presentata dopo che, anni fa, il gip aveva archiviato l’indagine, accogliendo la richiesta della Procura di Marsala che, nonostante gli sforzi, non era riuscita a trovare prove conclusive. Tuttavia, la famiglia di Denise non ha mai smesso di cercare la verità, portando avanti una lunga battaglia per mantenere alta l’attenzione su quello che molti considerano ancora oggi un caso irrisolto.
Tony Pipitone è l’ex marito di Piera Maggio, la madre biologica di Denise, che non ha mai perso la speranza di ritrovare sua figlia e, soprattutto, di sapere cosa le sia realmente accaduto quel giorno fatidico di settembre.
La speranza in nuovi sviluppi
A commentare la richiesta di riapertura delle indagini è stata l’avvocata di Tony Pipitone, Luisa Calamia, la quale ha dichiarato che, per il momento, non è possibile rivelare se vi siano elementi nuovi e significativi per riaprire il caso, poiché la Procura non si è ancora espressa sull’istanza presentata. Tuttavia, è possibile ipotizzare che alla base della richiesta vi siano delle novità importanti, poiché l’ordinamento giuridico italiano prevede che, per la riapertura di un’inchiesta archiviata, sia necessario presentare nuovi elementi che possano cambiare le prospettive dell’indagine.