L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha pubblicato il rapporto “Education at a Glance” il 10 settembre, fornendo un’analisi dettagliata dei sistemi scolastici nei Paesi membri. Tra i dati più rilevanti, il rapporto mette in luce gli stipendi degli insegnanti, distinguendo tra “actual salaries” e “statutory salaries”. Questa distinzione è cruciale per comprendere le differenze nei livelli salariali degli insegnanti in Europa e nel resto dei Paesi OCSE.
Gli “actual salaries” rappresentano la retribuzione lorda media annua, inclusi eventuali bonus. Gli “statutory salaries”, invece, indicano i salari lordi annuali stabiliti per legge o dai contratti collettivi, escludendo i bonus. Per garantire un confronto equo, l’OCSE converte tutti i salari in dollari a parità di potere d’acquisto, neutralizzando le differenze legate al costo della vita tra i vari Paesi.
Per quanto riguarda gli insegnanti delle scuole primarie, l’Italia non si colloca tra gli ultimi Paesi dell’OCSE. Con uno stipendio iniziale di circa 37.000 dollari a parità di potere d’acquisto, il nostro Paese supera 16 nazioni OCSE. Tuttavia, i salari italiani risultano inferiori rispetto ai grandi Paesi europei come Germania, Francia e Spagna, e si posizionano al di sotto della media OCSE ed europea. Se si considerano le retribuzioni massime raggiungibili, l’Italia perde ulteriormente posizioni.
Lo scenario per gli insegnanti delle scuole medie e superiori segue una tendenza analoga. A inizio carriera, i docenti delle scuole medie italiane percepiscono circa 40.000 dollari, posizionandosi sopra 19 Paesi OCSE, ma sotto i principali Paesi dell’Unione Europea e la media OCSE. Lo stipendio massimo riduce ulteriormente il divario con altre nazioni, lasciando l’Italia comunque al di sotto della media. Per gli insegnanti delle scuole superiori, la retribuzione iniziale è di circa 40.500 dollari, un valore che permette all’Italia di superare 18 Paesi OCSE. Tuttavia, resta evidente il divario con nazioni come Germania e Francia, che offrono stipendi ben più alti.
Considerando gli stipendi effettivi medi, la situazione dell’Italia appare leggermente migliore. Un insegnante delle scuole primarie guadagna in media quasi 45.000 dollari, con un incremento a 47.900 dollari per le scuole medie e a circa 50.700 dollari per le scuole superiori. In questo caso, otto Paesi OCSE pagano meno dei docenti italiani nelle scuole primarie, mentre otto offrono stipendi inferiori nelle scuole medie e dieci nelle superiori.
Nonostante i dati confermino che gli insegnanti italiani siano pagati meno rispetto ai colleghi dei grandi Paesi dell’Unione Europea e della media OCSE, affermare che l’Italia sia il fanalino di coda è inesatto. Diversi Paesi, sia europei che non, offrono stipendi inferiori, sia in termini di retribuzioni effettive che di salari stabiliti per legge. Rimane però evidente che la situazione italiana, pur non essendo la peggiore, necessita di interventi significativi per colmare il divario con le altre grandi economie europee.
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