Nel cuore di Messina, si è consumata una tragedia che ha lasciato l’intera comunità sconvolta. Michele Lanfranchi, un giovane di soli 19 anni, è stato trovato senza vita sul marciapiede antistante l’appartamento in cui viveva. La procura, guidata dalla pm Liliana Todaro, ha aperto un’indagine per accertare la dinamica di questo drammatico evento.
Giovanni Laganà, il proprietario dell’abitazione dove è stato trovato il cadavere di Michele Lanfranchi, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio. La squadra mobile di Messina sta lavorando instancabilmente, seguendo ogni pista e interrogando i testimoni. Secondo le prime informazioni, Lanfranchi aveva mostrato una pistola che aveva acquistato da poco, dichiarando che voleva vendicarsi di uno sgarbo subito da parte di qualcuno. Tuttavia, durante un momento tragico nell’appartamento, il colpo sarebbe partito accidentalmente dalla pistola che Lanfranchi aveva in mano, colpendolo al collo.
Al momento, non è stata avanzata alcuna richiesta di misura cautelare nei confronti di Laganà. Gli inquirenti stanno esaminando attentamente le prove, compreso l’esame stub, il cui esito sarà fondamentale per comprendere la dinamica di questo incidente.
Una nota inquietante riguarda il ritrovamento del corpo di Lanfranchi sulla strada, nella via Michelangelo Rizzo, una stradina laterale del rione Giostra. Il fatto che il cadavere sia stato trovato all’esterno con la pistola in mano solleva sospetti sulla possibilità di una messinscena.
La verità è ancora avvolta nell’ombra, ma gli investigatori perseverano nel loro lavoro per far luce su questa tragica vicenda.
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