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Ryanair lancia nuove rotte in Sicilia per l’estate: quali sono

Ryanair e gli scali siciliani annunciano il programma estivo, introducendo tratte inedite per Catania e Palermo: ecco quali sono.

Presentato il programma per l’estate da Ryanair che vede l’introduzione di nuove tratte sia dall’Aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania che dall’Aeroporto Falcone Borsellino di Palermo.

Per quanto riguarda l’Aeroporto di Catania, la compagnia aerea irlandese low cost inserirà cinque nuove rotte europeeHeraklion, Parigi, Praga, Rodi e Tirana. Previsto, inoltre, l’inserimento di un nuovo aeromobile che porterà il totale della flotta catanese a 5.

Mentre per l’Aeroporto di Palermo la principale novità è rappresentata dal collegamento con Poznan (Polonia). Al contempo si segnala che verranno messi a disposizione 2.600 nuovi posti di lavoro nella regione e maggiori frequenze su oltre 15 rotte già attive. Al Falcone Borsellino la low cost conta 5 aeromobili basati.

Inoltre, se per Catania sono previsti 40 collegamenti in totale, per Palermo se ne conteranno invece 41. Queste le tratte Ryanair che nell’estate 2024 coinvolgeranno l’aeroporto Falcone-Borsellino: Alghero, Baden, Barcellona, Bari, Berlino, Bologna, Breslavia, Brindisi, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Cagliari, Colonia, Cracovia, Cuneo, Dublino, Edimburgo, Forlì, Francoforte Hahn, Genova, Londra Stratford, Madrid, Marsiglia, Memmingen, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Napoli, Norimberga, Parigi Beauvais, Parma, Perugia, Pisa, Poznan, Rimini, Roma Fiumicino, Trieste, Torino, Valencia, Venezia, Verona e Vienna.

Tassa sul turismo: il dibattito

Una grande incognita è rappresentata dalla presenza della tassa sul turismo, cioè l’addizionale da 6.50 euro sui diritti d’imbarco per passeggero incassata dagli aeroporti per conto dello Stato. Si tratta di un’imposta su cui sia Gesap sia Ryanair hanno manifestato la propria disapprovazione.

Tuttavia, mentre la società di gestione dell’aeroporto ne preferirebbe una rimodulazione, la compagnia irlandese ritiene l’abolizione una condizione indispensabile per creare ulteriori posti di lavoro (1.200 circa), portare in Sicilia altri tre milioni di passeggeri e ridurre le tariffe dei voli. “La Sicilia soffre di una carenza in termini di connettività aerea e di capacità – ha dichiarato il ceo di Ryanair, Eddie Wilson -. Costi di accesso più bassi garantiranno maggiore capacità, più scelta e tariffe significativamente più basse”.

Dei 6,50 euro della tassa 5 sono destinati all’Inps, 50 centesimi vanno ai vigili del fuoco per il servizio antincendio negli aeroporti e 1 euro a Enav per la sicurezza operativa e degli impianti. Il Friuli-Venezia Giulia, facendo valere lo statuto speciale, ha eliminato l’addizionale con un provvedimento inserito nella finanziaria 2023: Ryanair vorrebbe un decreto analogo in Sicilia.


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