La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania รจ tornata ad indagare sugli imprenditori Siverino dopo lโoperazione “Follow the Money”. Antonio Siverino, detto โu miliardariuโ, e il figlio Francesco sono infatti stati arrestati con un prestanome nellโambito di articolate attivitร di indagine coordinate dalla Procura etnea che ha collaborato con il Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalitร Organizzata (SCICO) ed i Comandi Provinciali di Milano, Monza, Napoli, Roma, Varese e Verona.
Il procedimento penale partito dalla citata operazione รจ stato definito con la condanna in primo grado di 8 imputati, che avevano optato per il rito abbreviato, ed il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa degli imprenditori Antonio e Francesco Siverino, arrestati giร in precedenza nel 2021.
Le indagini
Secondo le indagini, padre e figlio avrebbero sistematicamente favorito il clan Scalisi di Adrano, articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani, nochรฉ il suo esponente di spicco Giuseppe Scarvaglieri, fornendo, mediante lโalimentazione della cassa e il mantenimento del gruppo, un contributo stabile per le finalitร dellโorganizzazione mafiosa. In cambio di ciรฒ, i due avrebbero ricevuto protezione e agevolazione nellโespansione delle proprie attivitร imprenditoriali.
L’intermediario tra i Siverino e la rete dei prestanome a capo delle 25 societร e ditte coinvolte sarebbe stato Alfredo Liotta, che avrebbe rappresentato per i formali rappresentanti legali il referente da cui ricevere indicazioni e a cui rivolgersi in caso di necessitร .
Le conseguenze
Alla luce di queste indagini รจ stata quindi disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio e Francesco Siverino, mentre Alfredo Liotta รจ stato messo ai domiciliari.
Inoltre, disposto il sequestro delle quote sociali di 25 attivitร commerciali (13 societร e 12 ditte individuali), site nelle province di Catania (n. 5), Enna (n. 1), Mantova (n. 1), Napoli (n. 1), Milano (n. 13), Roma (n. 3), Verona (n. 1), operanti nel settore della logistica e dei trasporti, delle ricerche di mercato, della commercializzazione di prodotti petroliferi e metalliferi nonchรฉ della compravendita di autoveicoli. Infine, sequestrati beni dal valore complessivo di 86 milioni di euro.
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