Le avventure di Lupin continuano a stupire il pubblico che, dalla carta stampata alle versioni cinematografiche, non ne ha mai abbastanza.
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Il 5 ottobre, “Lupin” è tornato su Netflix con una terza attesissima stagione dopo il grande successo delle prime due. Nel 2021, anno di uscita della prima e della seconda stagione (la prima a gennaio e la seconda a giugno), il “The Washington Post” aveva scritto che la serie era stata guardata da 76 milioni di iscritti alla piattaforma streaming nei 28 giorni seguenti alla sua uscita, arrivando seconda solo a “Bridgerton”.
Adesso sono passate quasi due settimane dal rilascio dei nuovissimi 7 episodi e il pubblico non fa che parlarne, in attesa della verità sul finale che lascia non pochi dubbi.
Il personaggio di Arsenio Lupin (Arsène in lingua originale) è stato ideato dall’autore francese Maurice Leblanc nel 1905, che sembra essersi ispirato alla vita di Alexandre Marius Jacob, anarchico nonché brillante ladro. La prima apparizione del ladro gentiluomo fu sulla rivista “Je Sais Tout” (“Io so tutto”), un periodico per cui Leblanc scriveva in quel momento.
Lupin è così presto diventato protagonista di diversi romanzi, ma non solo: sono state realizzate sul suo personaggio anche trasposizioni cinematografiche e televisive, così come il famoso manga Lupin III del mangaka Monkey Punch. Anche nel fumetto “Alan Ford” viene citato il ladro, ma con il nome di Arsenico Lupon, esperto di travestimenti e abile avvelenatore. Poi, nel 2021 il personaggio è sbarcato sull’amata piattaforma Netflix con nuove e avvincenti avventure.
Nonostante le varie versioni, Lupin ha sempre mantenuto la sua essenza: quella da elegante, simpatico, furbo e brillante ladro gentiluomo che ruba ai più ricchi, sì per se stesso, ma anche per i più bisognosi. Uno dei suoi molteplici talenti? L’arte della trasformazione. Nella serie prodotta da Netflix si vede in più di una scena il suo nascondiglio, pieno di vestiti, accessori e modellini utili per cambiare identità durante le sue missioni. Che sia grazie al solo aiuto delle lentine colorate per gli occhi, a dei denti finti o ad un outfit bizzarro, Lupin riesce sempre a sorprendere con le sue mille idee.
Per non parlare poi delle performances durante i suoi colpi criminali, sempre pensati fino al minimo dettaglio, ma soprattutto sempre ispirate alle storie originali di Maurice Leblanc.
Nella serie Netflix, è l’attore Omar Sy ad interpretare Arsenio, alterego di Assane Diop che il pubblico ha già seguito nelle scorse due stagioni. Stavolta, però, la storia lascia sempre di più con il fiato sospeso, soprattutto durante le ultime scene del settimo ed ultimo episodio della stagione, che lasciano davvero a bocca aperta e stimolano la curiosità di grandi e piccini.
Questo terzo capitolo si concentra soprattutto sui flashback dell’infanzia di Assane e di Claire, sua ex moglie nonché suo primo amore. Grazie a queste scene si può arrivare ad una morale: far tesoro di tutto ciò che si vive. Assane, infatti, è cresciuto con i fantasmi del suo passato non riuscendo a distaccarsene mai, ma è solo grazie alla sua grande memoria che è riuscito a diventare il nuovo Lupin. Pur agendo da anti-eroe è così diventato “mito” anche per la polizia che, nonostante tutto, ammira la sua bravura.
Nel sito web “Rotten Tomatoes”, che si occupa di raccogliere recensioni, informazioni e notizie sul mondo del cinema e delle serie tv, le prime due stagioni della serie originale Netflix hanno ottenuto il “Certified Fresh status“, cioè il titolo che la piattaforma assegna ai film e alle serie tv che hanno ottenuto le migliori recensioni. In questo momento il terzo capitolo ha un punteggio pari a 100 nel “tomatometer”, confermandosi un’ottima serie secondo il pubblico. Si aspettano, dunque, dichiarazioni sulla possibilità di una quarta stagione: l’audience vuole una spiegazione al finale aperto dell’ultimo episodio disponibile.
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