Reati nei mari, maglia nera per la Sicilia. La regione è la terza in Italia per illegalità negli ambienti marini: i dati di Legambiente.
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Il report di Legambiente dal titolo “Mare Monstrum” è stato rilasciato recentemente e per quanto riguarda la Sicilia non è di certo possibile festeggiare. Infatti, secondo quanto riportato nel dossier realizzato dall’associazione ambientalista, la Sicilia è la terza regione italiana per reati in ambienti marini.
In realtà, in generale i risultati dell’Italia non sono dei migliori. Infatti, i reati ambientali nel 2022 lungo le coste del Paese sono stati oltre 19.500. Inoltre, si è registrato un aumento del 3,2% dei reati ambientali individuati rispetto all’anno precedente, e un incremento del 13,1% per quanto riguarda gli illeciti amministrativi. Tuttavia, in aggiunta ai dati nazionali, il report “Mare Monstrum” permette anche di avere un quadro specifico delle singoli regioni: ecco quali sono i criteri analizzati e i risultati ottenuti dalla Sicilia.
Prima di analizzare i risultati ottenuti dalla Sicilia, può essere interessante concentrarsi su quali sono i criteri di valutazione dell’illegalità nei contesti marini tenuti in considerazione da Legambiente. Infatti, è sulla base di questi elementi che sono state composte le differenti classifiche di valutazione.
In particolare, i criteri considerati sono quattro:
Una volta individuati i principali temi di analisi del dossier, è possibile concentrarsi sulla Sicilia. Come anticipato, la regione ha ottenuto il terzo posto per l’alta quantità di reati contestati in contesti marini. Infatti, per quanto riguarda il 2022, la Sicilia si trova al terzo posto della classifica del mare violato in seguito ai 2.184 reati indicati nel report.
Ma quali sono i risultati della Sicilia per ogni singolo criterio di valutazione presentato precedentemente? Di seguito, i dati e la spiegazione ad essi correlata.
Il primo parametro analizzato nel report è quello del ciclo illegale del cemento. Questo si riferisce al mercato delle costruzioni e dell’edilizia, passando dall’abusivismo alle violazioni in urbanistica, oltre ai reati ambientali negli appalti pubblici.
Per quanto riguarda questo punto, la classifica vede la Sicilia in terza posizione, con 1.047 reati, esclusi i controlli della Guardia di Finanza e del Corpo forestale regionale della Sicilia. I reati individuati sono pari al 10,1% del totale, mentre le persone denunciate e arrestate sono state pari a 1.015. Infine, i sequestri effettuati sono stati 140, mentre gli illeciti amministrativi sono stati 1.197 e le sanzioni amministrative 5.183. Il podio è completato dalla Puglia, al secondo posto con 1.282 reati, e dalla Campania, che si è posizionata sul gradino più alto con 1.727 reati.
Il secondo punto analizzato nel report è quello del mare inquinato e considera tutti gli elementi quali la gestione dei rifiuti, gli scarichi in mare e la “mala depurazione”. Per quanto riguarda questa classifica, la posizione della Sicilia è la quinta, con 336 reati. La regione siciliana è preceduta dalla Calabria, dal Lazio e infine da Puglia e Campania, rispettivamente in seconda e prima posizione con 1.245 e 550 reati.
In Sicilia, i reati contestati sono stati il 7,1% del totale, mentre le persone denunciate e arrestate sono state 439. I sequestri effettuati in Sicilia sono stati 145, mentre gli illeciti amministrativi sono stati 583 e le sanzioni amministrative altrettante.
Il terzo elemento preso in considerazione nel report è quello della pesca di frodo, vale a dire la pesca illegale. Dando uno sguardo alle quantità di prodotti ittici sequestrati, la Sicilia si trova al primo posto con un totale di 129.395 kg di prodotti sequestrati su un totale nazionale pari a 400.393 chilogrammi. A seguire la Sicilia si trovano la Puglia e la Liguria, rispettivamente con 84.287 e 42.684 kg di prodotti sequestrati.
Le posizioni sono mantenute nella classifica della pesca di frodo, con la Sicilia al primo posto con 660 reati, seguita dalla Puglia e dalla Liguria rispettivamente con 517 e 448 reati.
Infine, l’ultimo criterio analizzato è quello dei danni ambientali, nautica da diporto e violazioni del codice della navigazione. In questo contesto rientrano le violazioni delle norme di tutela delle aree marine protette o i comportamenti illegali dei diportisti. Anche in questa classifica la posizione della Sicilia è più alta: infatti, la regione si trova al secondo posto dopo il Lazio, rispettivamente con 151 e 141 reati. Invece, al terzo posto si trova la Puglia con 134 reati segnalati.
Per quanto riguarda la Sicilia, i reati sono stati il 22,6% del totale, mentre le persone denunciate e arrestate sono state 129. Infine, i sequestri effettuati sono stati 15, gli illeciti amministrativi e le sanzioni amministrative sono state rispettivamente 772.
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