Dopo oltre 30 anni di vicissitudini giuridiche alla ricerca di una dignitosa inquadratura della propria figura, sia sul piano professionale che su quello economico, gli insegnanti di madrelingua straniera โ storicamente conosciuti come โlettoriโ e piรน recentemente come โcollaboratori ed esperti linguisticiโ โ si sono visti costretti a chiedere ai propri sindacati di indire uno sciopero nazionale di 24 ore per rivendicare quei diritti giร da tempo riconosciuti sia dalla Commissione Europea che dalla Corte di Giustizia Europea ma mai messi in atto dal governo italiano.
Lo sciopero a Catania
Lo sciopero ho avuto luogo il 30 giugno 2023 su tutto il territorio italiano. In particolare, a Catania, alle ore 9.00 del mattino, รจ stato organizzato un breve presidio davanti al rettorato in Piazza Universitร , seguito da un incontro con la prorettrice, Prof.ssa Francesca Longo, durante il quale i rappresentanti sindacali del FLC CGIL, Nello Finocchiaro e Cettina Brunetto, insieme ai rappresentanti della categoria di insegnanti di madrelingua straniera, hanno esposto in maniera dettagliata la gravitร della questione, sottolineando la precarietร del futuro di questi lavoratori in assenza di una soluzione rapida e dignitosa.
La rassicurazione da parte di UNICT
La prorettrice ha accolto la questione con piena consapevolezza e comprensione, rassicurando lโassemblea che lโamministrazione dellโUniversitร di Catania sta facendo tutto il possibile, entro i propri limiti, per trovare una soluzione al problema. Ha perรฒ sottolineato che tale soluzione resta sempre in mano al governo italiano, il quale negli anni non ha fatto altro che temporeggiare e trovare soluzioni inaccettabili sia per i lavoratori che per quanto riguarda la Commissione Europea. Di fatto, questโultima ha recentemente aperto una procedura di infrazione nei confronti dellโItalia proprio per questo motivo.
Alla fine di un incontro con gli scioperanti, la prorettrice ha assicurato che lโamministrazione dellโUniversitร di Catania rafforzerร i suoi tentativi di mettere pressione sullโattuale governo per risolvere in tempi rapidi, e in modo accettabile per tutti, l’annosa questione.
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