Il 19 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI) chiamata, in inglese, “World Inflammatory Bowel Deseases Day”. Il tema principale di questa Giornata è portare alla luce le disabilità invisibili, rompendo il muro di silenzio che circonda queste malattie, spesso poco conosciute.
Come parte della campagna globale, importanti monumenti in tutto il mondo saranno illuminati di viola, colore simbolo di queste patologie, per aumentare la consapevolezza sulle difficoltà quotidiane della convivenza con esse.
Anche la redazione di LiveUnict vuole contribuire alla sensibilizzazione sull’argomento: per questo motivo, è intervenuto ai nostri microfoni il Dottore Antonino Carlo Privitera, responsabile del Centro HUB per le MICI presso l’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza “Cannizzaro” di Catania.
Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino: cosa sono
“Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono, fondamentalmente, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa – spiega l’esperto -. L’impatto di queste malattie sulla qualità di vita e sulla sfera psicologica delle persone è enorme e può condizionare la sfera sociale e affettiva“.
Questo perché chi soffre di queste patologie presenta sintomi che spesso portano a non poter uscire o allontanarsi da casa e, inoltre, deve anche prestare attenzione ai cibi che mangia e si sa, in Italia soprattutto, dove le persone si riuniscono la maggior parte delle volte per mangiare insieme, non è piacevole.
“Le manifestazioni cliniche delle MICI sono molto variegate e questo può contribuire a un ritardo diagnostico, anche di anni rispetto all’esordio dei sintomi – continua il Dott. Privitera -. I sintomi caratteristici sono diarrea cronica (che dura cioè più di sei settimane), a volte con sangue (come nella colite ulcerosa), la stanchezza, la perdita di peso; in una certa percentuale di casi, possono associarsi altre manifestazioni immuno-mediate, come artrite, patologia infiammatoria della cute, dell’occhio e a volte anche del fegato“.
Entrambe le malattie, colite ulcerosa e malattia di Chron, possono avere periodi di latenza alternati a fasi di riaccensione dell’infiammazione. Quando questa si riacutizza, possono comparire anche sintomi sistemici come febbricola, dolore alle articolazioni, profonda stanchezza e inappetenza.
Quante persone ne soffrono? I dati
“Nel mondo – continua a spiegare il Dott. Privitera -, sono oltre 5 milioni le persone affette da MICI e in Italia, pur mancando un registro per patologia, si stima che possano esserci circa 240-250 mila pazienti, dei quali un 60% con colite ulcerosa e un 40% con malattia di Crohn, senza differenze di genere“.
Come dice l’esperto, “L’esordio di queste malattie è in genere in età giovane-adulta, cioè tra i 20 e i 30 anni, nel pieno della vita di studio, dell’avvio di un’attività lavorativa o della costruzione di una famiglia“. Tuttavia, “Nel 20% dei casi, queste patologie vengono diagnosticate in età pediatrica“.
La malattia di Crohn e colite ulcerosa sono inoltre in continuo aumento sia nei Paesi occidentali, che in Cina e in India.
Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino: le cause
Le cause delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono multifattoriali e solo parzialmente conosciute: “Le MICI si sviluppano in pazienti con una predisposizione genetica – dice ai microfoni di LiveUnict il Dottore -, nei quali a un certo punto, per fattori ambientali non ancora chiariti (forse legati all’alimentazione o allo sviluppo economico e al conseguente aumento dei servizi igienico-sanitari), si innesca una modificazione del microbiota intestinale, che determina una risposta immunitaria aberrante a livello della mucosa intestinale con sviluppo di ulcere e comparsa dei sintomi della malattia”.
Potrebbero esserci, tra le cause coinvolte, anche situazioni di disagio psichico, come ansia e depressione.
Come diagnosticare le MICI?
Gli esami strumentali che aiutano una corretta diagnosi delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono i seguenti:
- la colonscopia con visualizzazione retrograda dell’ileo e biopsie multiple;
- la definizione del quadro anatomo-patologico delle biopsie intestinali, mediante esame istologico;
- l’ecografia addominale e dell’intestino, l’entero risonanza (entero-RM) o l’entero TAC (entero-TC);
- gli esami ematici e fecali.
MICI: esiste una cura?
“Oggi abbiamo diversi farmaci a disposizione per combattere le MICI, ma l’approccio terapeutico varia in base alla gravità del quadro clinico – spiega ancora il Dottore -. Si va dai salicilati, come la mesalazina, ai cortisonici sistemici e a bassa biodisponibilità; dagli immunosoppressori come le tiopurine o il metotrexate, ai farmaci biotecnologici come gli anticorpi monoclonali (anti-TNF alfa, anti alfa-4 beta-7 integrina, anti-interleuchina 12 o 23). Inltre, sono da poco disponibili anche le cosiddette piccole molecole“.
“Purtroppo, 4 su 10 pazienti non rispondono alle terapie mediche e fra quelli che rispondono il 50% è destinato a perdere la risposta clinica entro il primo anno di trattamento, motivo per cui questi pazienti sono gravati da un rischio di chirurgia ancora molto elevato – conclude l’esperto -. Si stima che, a dieci anni dalla diagnosi, circa il 40% dei pazienti con malattia di Crohn vada incontro a un intervento di resezione intestinale e circa il 20% dei pazienti affetti da pancolite ulcerosa a colectomia. Ad oggi, ancora non esiste un modo per prevenirle“.