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Sorpreso ad acquistare cocaina: licenziato collaboratore del presidente dell’Ars

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Uno dei venti collaboratori del presidente dell'Ars รจ stato licenziato per aver acquistato cocaina: i dettagli del caso.

Licenziato un collaboratore regionale del presidente dell’Assemblea siciliana dopo essere stato segnalato alla Prefettura come acquirente di tre grammi di cocaina. รˆ Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, ad emettere il provvedimento subito dopo aver appreso la notizia.

L’uomo รจ stato bloccato sulla propria auto dalla Squadra mobile. A vendere la sostanza stupefacente รจ stato Mario di Ferro, gestore del ristorante e cocktail bar Villa Zito in via Libertร  a Palermo che viene arrestato in flagranza con l’accusa di spaccio di stupefacenti. Lo chef nega l’accusa sostenendo di aver semplicemente accontentato le richieste dell’amico e di non essere un abituale spacciatore.

L’ex collaboratore del presidente, che risulta solo segnalato e non indagato come assuntore di droga, era uno dei venti collaboratori di Galvagno. Risulta, secondo le indagini Ars, sotto contratto dal 5 dicembre 2022 e il suo incarico sarebbe scaduto il 31 dicembre di quest’anno. Dopo la scorsa legislatura era stato inserito negli “stabilizzanti” da cui i gruppi parlamentari possono attingere il personale retribuito dell’Ars.

A coordinare l’indagine รจ stata la Procura di Palermo, il gip ha imposto a Di Ferro l’obbligo di dimora a Palermo e l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.

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Apprendo mezzo stampa di fatti che coinvolgono un collaboratore del mio staff in vicende che hanno a che fare con la droga. – afferma Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars -. Al netto della sua professionalitร  e competenza, ho ritenuto di licenziarlo con effetto immediato.ย Sono sempre stato contrario ad ogni tipo di droga e, proprio la scorsa settimana, insieme ad altri deputati dell’Ars, ci siamo sottoposti al test del capello. Il suo gesto รจ ingiustificabile e va condannato. Pertanto ho ritenuto di provvedere al suo allontanamento dal mio ufficio” ha infine dichiarato Galvagno.