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Franca Viola contro il film “Primadonna”: aveva già diffidato i produttori

L'avvocato di Franca Viola ha dichiarato che la signora agirà per vie legali per riferimenti espliciti alla sua vicenda personale.

La signora Franca Viola, prima donna in Italia ad aver rifiutato il matrimonio riparatore, usanza in vigore fino agli anni ’80, ha reso noto che agirà per vie legali in seguito all’uscita nelle sale di “Primadonna”, la pellicola che sarebbe ispirata alle vicende legate al suo trascorso.

L’avvocato di Viola in una nota ha espressamente dichiarato: “La signora Franca Viola agirà in via legale nei confronti dei produttori e distributori del film Primadonna per vedere ristabilita la propria serenità e far valere ogni altro diritto nei confronti dei soggetti citati.” Il film diretto da Marta Savina, prodotto dalle Società Capri Entertainment, Medset e Tenderstories e distribuito dall’8 marzo in tutti i cinema, “è stato largamente pubblicizzato – continua l’avvocato  – come ispirato alle vicende realmente occorse alla signora Viola negli anni dal 1965 al 1969.”  

Già due anni prima, il 16 giugno 2021, Franca Viola, dopo aver appreso la notizia della produzione del film, diffidò proprio Capri Entertainment, richiedendo che nome e cognome non venissero utilizzati, come spiega il legale, con lo scopo di “distinguere alcun personaggio di opere filmiche di vostra produzione o in associazione in ogni modo a lavori prodotti dalle vostra società, alle relative presentazioni, note informative e chiamate di casting e ai materiali pubblicitari e promozionali riconducibili a vostre iniziative”.

Di rimando, nell’agosto di quell’anno, i legali del produttore di “Primadonna” decidono di accogliere la richiesta della signora Viola, ribattendo che “Capri Entertainment s.r.l., onde evitare qualsiasi questione, ha deciso di apportare al progetto filmico tutte le modifiche necessarie ad evitare qualsivoglia collegamento con la signora Franca Viola“, facendo inoltre in modo che “i protagonisti agiranno in una città diversa da quella in cui si sono svolti gli accadimenti”.

Nonostante la rettifica della società cinematografica, continua la diatriba tra i produttori e il legale della signora Viola che ha dichiarato: “Purtroppo la promessa di Capri Entertainment non è stata mantenuta poiché il riferimento al nome della signora Franca Viola è prepotentemente ripetuto nelle iniziative che promuovono il film che è ambientato poi nei tempi e nei luoghi in cui avvennero i gravi fatti in danno alla signora Viola e il film, infine, ha come unico oggetto la narrazione di quei fatti”.

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