Indice
Reddito di Cittadinanza: nelle scorse ore il Consiglio dei Ministri ha varato la manovra 2023. La prima Legge di Bilancio del Governo Meloni modifica, tra il resto, il celebre sussidio. Ma come? Ecco in cosa consiste, nello specifico, la “manutenzione straordinaria” ย riservata al RdC. I principali dettagli su modifiche e abolizione.
Reddito di Cittadinanza: abolizione in vista
Tramite una nuova nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze si forniscono chiarimenti in merito alla misura. Si fa, di fatto, riferimento ad una giร citata “manutenzione straordinaria del reddito di cittadinanza, che si avvia verso la sua abolizione, con un periodo transitorio nel 2023 con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro”.
RdC sostituito
L’abrogazione del RdC dovrebbe scattare il primo gennaio 2024. Dopo questa data, il Reddito dovrebbe essere sostituito da una nuova riforma. Di fatto modifiche dovrebbero apportare nel 2023 risparmi per 734 milioni di euro: una somma, questa, destinata a finanziare “un apposito fondo che finanzierร la riforma complessiva per il sostegno alla povertร e all’inclusione”.
ย Bonus 2022: le agevolazioni in scadenza a dicembre 2022
Reddito di Cittadinanza: cosa succede nel 2023?
Se il 2024 appare ancora lontano, il 2023 รจ ormai alle porte: cosa accadrร al RdC nel corso del prossimo anno, considerato di transito? Secondo le ultime indiscrezioni, dal prossimo anno ai soggetti d’etร compresa tra i 18 e i 59 anni, “abili al lavoro ma che non hanno nel nucleo familiare disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni di etร ”, dovrebbe spettare il Reddito con un limite massimo di otto mensilitร .
Addio, dunque, alle attuali 18 mensilitร rinnovabili: si opta per nette limitazioni.
Si indica, infine, che i beneficiari saranno tenuti a partecipare ad un “corso di formazione o riqualificazione professionale” per un periodo di almeno 6 mesi. In caso di mancata partecipazione, il beneficio decadrร . Lo stesso accadrร nel caso in cui siย si rifiuti la prima offerta “congrua” di lavoro.