Ben 5,8 milioni gli italiani all'estero, 1,2 milioni i soli giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni: sono i dati emersi da un nuovo Rapporto della Fondazione Migrantes. La pandemia ha rallentato ma non fermato l'aumento di partenze e l'Italia, di conseguenza, ha continuato a spopolarsi. Numeri drammatici riguardano, più nel dettaglio, la Sicilia.
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Centrali, in questi ultimi giorni, notizie di nuovi sbarchi di migranti, soprattutto in Sicilia. Ma l’Italia non viene soltanto raggiunta, dall’Italia si parte anche, e in molti. Il Rapporto Italiani nel Mondo 2022, promosso dalla Fondazione Migrantes e presentato negli scorsi giorni, smentisce che il nostro sia, ad oggi, soltanto o soprattutto un Paese di immigrazione.
L’analisi sottolinea, al contrario, che si contano più cittadini italiani ufficialmente iscritti all’AIRE, ovvero all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, che stranieri regolarmente residenti in Italia. Di seguito i dati nel dettaglio.
Secondo quanto emerso dall’ultima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo, in Italia diversi cittadini regolarmente residenti sono stranieri: si tratta dell’8,8% del totale, di quasi 5,2 milioni persone.
Ad ogni modo i cittadini stranieri in Italia sono meno dei cittadini italiani residenti all’estero: questi ultimi sono, di fatto, ben 5,8 milioni (il 9,8%).
Nel giro di appena un anno l’Italia ha perso lo 0,5% di popolazione residente. Nel 2020, poi, si contava l’1,1% di residenti in più.
Il Bel Paese si spopola e, al tempo stesso e per conseguenza diretta, si assiste alla crescita della popolazione all’estero (pari al 2,7% nell’ultimo anno).
Più in generale si contano 5.806.068 di cittadini italiani iscritti all’AIRE (dati al 1° gennaio 2022), quasi il 10% del tasso di cittadini italiani che invece in Italia vivono. Lo scorrere degli anni ha comportato un graduale aumento di tali iscrizioni: basti pensare che queste erano 3.106.251 nel maggio del 2016.
Ad ogni modo la sintesi del Rapporto specifica che nell’ultimo anno si è notata una crescita di italiani all’estero regolari più contenuta. In effetti, al primo giorno del 2021, la comunità strutturale dei connazionali residenti all’estero risultava costituita da 5.652.080 persone.
Nel giro dei dodici mesi del 2021, 195.446 italiani hanno proceduto con l’iscrizione all’AIRE, oltre 24.000 in meno rispetto a quanti avevano fatto lo stesso nel corso dell’intero 2020.
Sempre nel 2021, poi, le partenze per “espatrio” registrate sono state 83.781: non si notava una cifra così bassa da tempo e quella più vicina (e comunque più alta) risale al 2014 (94.126).
Ad ogni modo se tra il 2014 e il 2020 si è assistito ad una continua crescita delle nuove iscrizioni, già tra il 2020 e il 2021 si è notata un’inversione di marcia, un calo seppur non così significativo come quello riportato tra il 2021 e il 2022.
Nel 2020 i nuovi iscritti hanno comunque raggiunto quota 105.528 e ciò significa che la pandemia ha impattato, sì, sugli spostamenti degli italiani ma in maniera più netta soltanto lo scorso anno.
Il 2021 ha trascinato con sé un generale decremento delle partenze che ha toccato punte del -25,6% per i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni.
Le pandemia ha soltanto frenato ma non bloccato un esodo tutt’altro che non andrebbe considerato poi così recente. Di fatto il Rapporto individua nella crisi vissuta dall’Italia tra il 2008 e il 2009 il via ad una consistente ripresa delle partenze degli italiani per l’estero.
A riprova di questa tesi, il fatto che la metà dei cittadini si è iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero oltre 15 anni fa. Di contro, per appena il 19,7% l’iscrizione risale a meno di cinque anni fa.
Resta da chiedersi quali caratteristiche si notino più di frequente negli italiani attualmente all’estero. In primo luogo non si nota una scarto netto tra donne e uomini: le prime corrispondono al 48,2% del totale.Si contano soprattutto celibi e nubili (57,9%) ma i coniugati raggiungono comunque un rilevante 35,6% .
E in merito all’età? Si esplicita che la maggior parte (il 23,2,%) del totale degli italiani iscritti all’AIRE ha tra i 35 e i 49 anni. Inoltre:
Ma non mancano i giovani ed i giovanissimi. L’ultimo Rapporto della Fondazione Migrantes riferisce di 841.000 minori italiani all’estero: in parte lì nati, in parte trasferitisi insieme ai propri cari soltanto più recentemente. Costituiscono il 14,5% della popolazione complessiva iscritta all’AIRE i soggetti con meno di 18 anni.
Ma una fetta molto più consistente di italiani emigrati conta qualche anno in più, tra i 18 e i 34 anni: questi under 35 sono 1,2 milioni. È il ben 21,8% del totale degli iscritti, ed arriva a incidere per circa il 42% sul totale delle partenze annuali per solo espatrio.
Ma questi dati stupiscono davvero? Considerando le probabilità di occupazione riservate in Italia a questa fascia della popolazione, soprattutto al Mezzogiorno ed in particolare per le donne, forse non proprio. La verità è che per molti l’allontanamento da casa appare come l’unica via per un futuro dignitoso.
“Il triplice rifiuto percepito dai giovani italiani (anagrafico, territoriale e di genere) incentiva il desiderio di estero e soprattutto lo fa mettere in pratica – riporta il Rapporto Migrantes – . Dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell’87% in generale, del 94,8% quella femminile, del 75,4% quella dei minori e del 44,6% quella per la sola motivazione ‘espatrio’”.
Non di rado il Sud Italia si distingue per dati non confortanti. Questa specifica analisi rivela che soprattutto al Meridione si preparano le valige: da quest’area della Penisola sono partite oltre il 2,7 persone, ovvero il 47% degli iscritti. Circa 936.000 di questi (il 16%) provengono dalle Isole maggiori, la Sardegna o la Sicilia.
Seguono per numeri i cittadini italiani partiti dal Nord (il 37,2% del totale). Il 15,7%, infine, ha lasciato il Centro Italia.
Ma adesso dove si trovano questi italiani? La gran parte, ovvero 3,2 milioni di persone, in un altro Paese d’Europa. In effetti la comunità più numerosa è quella argentina (che conta 903.081 persone), seguita da quella tedesca e da quella svizzera.
Oltre 2,3 milioni di italiani, poi, hanno lasciato il continente alla volta dell’America, in particolare centro-meridionale.
Anche guardando ai soli espatri nel 2021, emerge che molti sono partiti proprio dalla Sicilia (9,3% del totale). Superata soltanto da Lombardia (19%) e Veneto (11,7%), l’Isola è stata la terza Regione in Italia e la prima del Sud per numero di “abbandoni”.
Ma c’è un “ma”. Sebbene il Nord appaia a prima vista l’area più coinvolta, i curatori invitano a leggere i dati in maniera più attenta e approfondita, specificando che molti tra i lombardi e i veneti all’estero sono, in realtà i protagonisti di un “doppio” percorso migratorio. In altre parole, diverse persone si sarebbero spostati in prima battuta dal Meridione al Settentrione e, in seguito, avrebbero lasciato questa prima area di accoglienza per trovare fortuna all’estero. Una considerazione, questa, che cela dunque un numero ben più alto di meridionali d’origine attualmente fuori dall’Italia.
I tristi primati variano ufficialmente se si guarda al totale dei residenti all’estero. Stando ai dati ufficiali aggiornati al 1° gennaio 2022, sono 808.844 i siciliani iscritti all’AIRE, 808.844 le vite certamente condotte lontane dall’Isola natia. La cifra in questione rende la Sicilia la Regione con la comunità più numerosa di residenti all’estero.
In questi anni si è spopolato soprattutto l’Agrigentino, prima provincia per numero di iscritti all’AIRE (159.733). Rispettivamente seconda e terza le province di Catania (135.859) e di Palermo (134.199).
Infine si nota che quasi un terzo dei siciliani ha raggiunto la Germania, mentre poco meno di 100.000 il Belgio e la già citata Argentina.
La diciassettesima edizione del Rapporto in questione non fornisce dettagli soltanto sugli italiani all’estero, ma anche sulla popolazione straniera in Italia.
Sono oltre 1 milioni i giovani nati in Italia da genitori stranieri e, di questi, oltre 228.000 hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Ma non vanno dimenticati i ragazzi nati all’estero ed arrivati in seguito nella Penisola, ed i naturalizzati. In totale, in sintesi, si contano circa 1,3 milioni di giovani con un passato migratorio, ovvero il 13% del totale dei giovani under 18.
Ad ogni modo oltre la metà degli studenti stranieri delle scuole secondarie d’Italia (più nel dettaglio il 59%) immagina o sogna un avvenire altrove. Il 47,7%, in particolare, ambisce ad una vita lontano tanto dallo Stato natio quanto dall’Italia e la maggior parte desidererebbe trasferirsi negli Stati Uniti.
Per appena l’11,6% dei coinvolti, invece, la meta da raggiungere è il proprio Paese di nascita, o il Paese di nascita dei propri genitori.
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