Anche quest’anno Legambiente, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, ha presentato il Rapporto Ecosistema Urbano, che decreta le città più o meno “Green” della Penisola.
Nella classifica finale, che tiene conto di 105 province e fa riferimento a dati raccolti nel 2021, la città di Catania si trova in ultima posizione, riuscendo a fare peggio dello scorso anno, quando era penultima. Quest’anno il capoluogo etneo ha totalizzato 21,94 punti su 100.
Indicatori e aree tematiche
Il Rapporto stilato da Legambiente e Il Sole 24 Ore è molto dettagliato. Di fatto tiene conto di 18 indicatori distribuiti per le seguenti sei aree tematiche:
- aria;
- acque;
- rifiuti;
- mobilità;
- ambiente urbano;
- energia.
Di seguito dati e confronti tra città.
La classifica finale
Dando una rapida occhiata alla classifica generale si può notare come le prime tre posizioni siano occupate da 3 città del Nord Italia, ovvero:
- Bolzano, con un punteggio di 79,02 su 100;
- Trento, con un punteggio di 76,31 su 100;
- Belluno, con un punteggio di 73,74 su 100.
Per scorgere la presenza di una città del Meridione bisogna scorrere fino alla quinta posizione, dove troviamo Cosenza con un punteggio di 72,79 su 100.
La prima provincia siciliana, poi, si colloca in 58esima posizione: è Agrigento con un punteggio di 51,60/100.
I risultati, dunque, non sono negativi soltanto per Catania. Palermo è appena sopra il capoluogo etneo: è sua la penultima posizione nella classifica generale, raggiunta con 25,95 punti su 100.
Messina si trova in 98esima posizione con un punteggio pari a 37,65/100, mentre Enna ricopre l’80esima posizione con un punteggio di 46,33/100.
Catania maglia nera per differenziata
La città di Catania più di altre province siciliane negli ultimi anni ha fatto i conti con l’emergenza rifiuti. Un problema che si punta a contrastare anche con l’introduzione della raccolta differenziata, che però avviene ancora soltanto in alcune zone del capoluogo etneo.
Nel nuovo Rapporto Ecosistema urbano il capoluogo etneo risulta ultima per numero di rifiuti differenziati (l’11,4%). Nella classifica del 2021, tuttavia, si indicava persino un dato peggiore (il 9%). Secondo la nuova classifica, inoltre, nel 2021 ogni abitante di Catania ha prodotto 722 chilogrammi di spazzatura.
Poco meglio Palermo, dove sui rifiuti prodotti per ogni cittadino il 15,4% viene differenziato. Soltanto Caltanissetta ed Enna rappresentano un’eccezione in Sicilia: nel primo Comune differenziato il 61,9% dei rifiuti prodotti, nel secondo il 65,6%.
Nonostante le note positive di Enna e Caltanissetta, la Sicilia, come più in generale il Sud, rimane indietro sulla raccolta differenziata rispetto le città del Nord.
A Pordenone ogni cittadino produce 520 chilogrammi di spazzatura ma di questi l’85,3% viene differenziato. A Parma, invece, ogni cittadino produce 582 chilogrammi di spazzatura e di questi l’82,1% viene regolarmente differenziato.
Mobilità: troppe automobili a Catania
Girando in città si nota come Catania sia piena di macchine in ogni angolo della strada e delle piazze. Di fatto, secondo il Rapporto di Legambiente, nel 2021 a Catania hanno circolato 79 macchine su 100 abitanti.
Praticamente quasi tutti gli abitanti hanno un’auto.Quest’ultima viene utilizzata in ogni contesto, nonostante i 24 chilometri percorsi dai mezzi e divisi per abitante.
Non migliore la situazione in merito alle piste ciclabili: la città di Catania è 75esima per metri equivalenti di pista ciclabile ogni 100 cittadini (2,72 metri).
Situazione ben diversa in parecchie città del Settentrione. A Reggio Emilia sono stati contati 46,5 metri equivalenti di pista ciclabile ogni 100 abitanti: tali numeri rendono la città prima in questa micro classifica. Segue al secondo posto Cremona: la provincia lombarda presenta 36,59 metri di pista ciclabile ogni 100 abitanti.
Pochi spazi verdi
Nel capoluogo etneo ridotto anche il verde urbano. Di fatto, secondo la nuova classifica recentemente resa pubblica, la città di Catania si posiziona 72esima con soli 18,207 metri quadri di verde fruibile per abitante. Uno dei peggiori risultati se consideriamo che il verde fruibile è di:
- 396,163 metri quadri per abitante a Trento;
- 300,861 metri quadri a Sondrio;
- 193,685 metri quadri a Bolzano.
Anche in questo ambito la città migliore dell’Isola è Agrigento, con 96,806 metri quadri per abitante, mentre la peggiore è Trapani con 6,097 metri quadri per abitante.
Più in generale il verde urbano non rappresenta, insomma, un punto di forza per l’Isola, soprattutto se si attua un confronto con altre parti d’Italia.
Acqua: consumi e dispersione
L’acqua è essenziale per la nostra vita, tuttavia non è una risorsa inesauribile quindi bisogna averne cura. La città di Catania, secondo il Rapporto Ecosistema Urbano 2022, è (sempre con riferimento a dati raccolti lo scorso anno) terza miglior città in Italia per consumi idrici, ovvero consumi giornalieri pro capite di acqua potabile per uso domestico (litri per abitante).
Si tratta di un ottimo risultato, se si pensa che Imperia registra un dato di 291 litri per abitante e non è nemmeno ultima in classifica.
Purtroppo, però, note dolenti riguardano la dispersione dell’acqua, anche da collegare al fatto che nel capoluogo etneo la rete idrica non è delle migliori. Lo scorso anno Catania si era posizionata in 96esima posizione mentre quest’anno scende al 100esimo posto (71%).
Per quanto concerne le altre province siciliane:
- Messina, con una percentuale del 55,4% è in 83esima posizione:
- Palermo, con una percentuale del 39%, si posiziona 67esima;
- Trapani, con una percentuale del 27,3%, è in 39esima posizione.
A Milano, al contrario, viene disperso il 14,3% d’acqua, a Pordenone il 10,2%, a Pavia appena il 9,7%,
Lascia a desiderare anche l’efficienza degli impianti di depurazione in Sicilia. Il Rapporto Ecosistema Urbano dello scorso anno vedeva Palermo e Catania rispettivamente in 100esima e 101esima posizione con una percentuale del 61% per il capoluogo siciliano e del 56% per quello etneo. L’ultimo Rapporto ha confermato queste posizioni per le due città siciliane.