Il 2 novembre ricorre la Commemorazione dei defunti, celebrazione che in Sicilia è nota per le tradizioni anche con il nome più popolare “Giorno dei Morti”. Ma come si celebra quest’evento nel resto d’Italia e del mondo?
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Secondo il calendario liturgico della Chiesa latina, il 2 novembre di ogni anno ricorre la “Commemorazione dei defunti”, vale a dire la giornata dedicata al ricordo dei propri cari che sono passati a miglior vita. Tuttavia, questa celebrazione è meglio nota con il nome comune “Giorno dei Morti” in occasione del quale si prevedono diverse tradizioni e costumi. In Sicilia, in particolare, il culto dei defunti è molto sentito, al punto da essere noto anche tra le generazioni più giovani, nonostante la vicinanza con la festa di origine americana Halloween.
Infatti, nell’Isola maggiore italiana, il “Giorno dei Morti” porta con sé diverse tradizioni popolari che vanno dall’immancabile Fiera dei Morti all’usanza di offrire dei doni ai bambini, senza dimenticare le tante specialità culinarie, in prevalenza dolci, tipiche di questo periodo. Tuttavia, come esistono le tradizioni siciliane per la “Festa dei Morti”, il 2 novembre viene celebrato anche in altre parti d’Italia e del mondo: ecco quali sono le usanze e le tradizioni del “Giorno dei morti” al di là della Sicilia.
In generale, le celebrazioni popolari più celebri in Italia per quanto riguarda il 2 novembre sono quelle siciliane. Tuttavia, anche in altre parti dello Stivale esistono alcune tradizioni tipiche del “Giorno dei Morti”, oltre alla generica usanza di fare visita ai propri cari sepolti nei cimiteri omaggiandoli con fiori e lumini.
Per esempio, nella provincia toscana di Massa-Carrara è usanza preparare delle collane di castagne lesse e mele da regalare ai bambini. Inoltre, la festa è nota anche come “Bèn d’i morti”, dato che in occasione delle celebrazioni si usava onorare i propri cari defunti donando del cibo ai bisognosi. Invece, in maniera abbastanza curiosa, la tradizione del 2 novembre in Abruzzo vuole che si svuotassero e intagliassero le zucche per inserirvi delle candele all’interno, come accade per Halloween.
E ancora, come in Sicilia è usanza che i defunti della famiglia portino dei doni nella notte ai bambini, la visita dei propri cari defunti è attesa anche in altre regioni italiane. Infatti, in Lombardia si tende a lasciare un vaso di acqua in cucina per far dissetare i morti, mentre in Friuli si lascia anche del pane e un lumino, per far rifocillare i propri cari in visita dall’oltretomba.
Inoltre, molte altre tradizioni del 2 novembre sono legate al cibo: insieme alle “Ossa di morto” e le “Rame di Napoli” siciliane, in diverse parti d’Italia è usanza preparare le “Fave dei morti”, dolcetti alla mandorla. E ancora, a Treviso si è soliti mangiare delle focacce tipiche note come “i morti vivi”.
Se invece si decide di volgere lo sguardo fuori dall’Italia, di certo la più nota celebrazione straniera in occasione del “Giorno dei Morti” è quella della tradizione latino-americana, in particolare del Messico.
Per certi versi simile alla celebrazione siciliana, il “Giorno dei Morti” in Messico è noto come “El Día de los Muertos” durante il quale si prevede la canonica visita ai cimiteri dove si omaggiano le tombe dei parenti con fiori. Tuttavia, la celebrazione prende più la forma di una vera festa in stile latino e non si limita alla sola giornata del 2 novembre ma inizia già a partire dal 31 ottobre. Infatti, l’usanza prevede che la festa sia visibile e vivibile nelle strade, con la presenza di musica, pietanze tipiche, tanti colori e diverse maschere o persone con il viso truccato come caricature della “Morte”.
Inoltre, l’aspetto più popolare e meno folkloristico della tradizione del “Día de los Muertos” è quello della preparazione degli altari all’interno delle case. Anche questi sono un omaggio ai defunti della famiglia per invitare i loro spiriti a visitare le case e rispecchiano il tema colorato del resto delle celebrazioni. Per preparare un altare dei morti in Messico è necessario aggiungere delle foto dei propri cari defunti, insieme al cibo e ai fiori offerti e alla rappresentazione dei quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Inoltre, l’altare deve avere più livelli, che simboleggiano di volta in volta un passo dalla vita terrena a quella celeste.
Infine, anche per la tradizione latina il cibo ha un ruolo rilevante nel culto del “Giorno dei Morti”: infatti, per quest’occasione si tende a preparare il tipico “pane dei morti” (“Pan de muerto”), vale a dire del pane dolce con semi di anice, o ancora i “tamales”, involtini di mais con ripieni che variano dalla carne alle verdure passando per la frutta. Per concludere, si usa preparare anche i “calaveras”, vale a dire dei teschi di zucchero di canna, decorati e colorati in armonia con le celebrazioni locali.
Ma le celebrazioni messicane non sono le uniche che prevedono la commemorazione dei propri cari defunti in giro per il mondo. Infatti, in diversi altri Paesi si è soliti onorare i propri cari trapassati con tradizioni di vario genere, anche se in alcuni casi non ricadono nel mese di novembre.
Oltre che in Italia, il “Giorno dei Morti” è celebrato anche in altri Paesi europei, soprattutto considerando la sua origine legata alla tradizione cattolica. Per esempio, nell’Europa meridionale che include la Spagna e il Portogallo, le tradizioni sono simili a quelle italiane. In generale, in tutta l’Europa i primi due giorni di novembre, ma soprattutto quello di Ognissanti, sono dedicati alle visite alle tombe dei propri cari nei cimiteri, per omaggiarli con fiori o ghirlande di fiori.
E ancora, in Austria si è soliti lasciare del pane con dell’acqua e un lumino sul tavolo per i defunti che fanno visita nelle case, come accade al Nord Italia. Invece in Slovacchia la famiglia si riunisce davanti al camino, lasciando delle sedie vuote per ogni defunto e in Belgio si accendono delle candele in ricordo dei propri cari trapassati.
Un esempio tra le tante varianti della Commemorazione dei defunti è quello della Thailandia, dove la celebrazione dei defunti è nota con il nome di “Boon Para Wate” e si svolge tra giugno e luglio. La tradizione vuole che le celebrazioni durino tre giorni e che prevedano una prima giornata di sfilate e danze corredate da fiaccole accese e scherzi tra i più giovani, mentre il giorno successivo è dedicato al raccoglimento con le fiaccole spente e il terzo giorno è quello della preghiera nei luoghi sacri.
E ancora, in India, il “Giorno dei Morti” ha una data variabile che viene stabilita dal calendario lunare: infatti, ricorre il primo giorno di luna nuova di settembre. Le celebrazioni hanno il nome di “Mahalaya Amavasya”, durante il quale si prega la dea Durga di onorare i cari defunti e allontanare i demoni.
Infine, in Giappone, “Obon” o “Bon” è l’equivalente del “Giorno dei Morti”. Si tratta di una celebrazione dall’origine buddista profondamente spirituale che prevede una versione più popolare con riunioni familiari e ritorno nelle città natali per chi si trova lontano. Nello specifico, la celebrazione mira a onorare gli spiriti degli antenati defunti e l’elemento principale è rappresentato dalle lanterne: esse sono accese davanti le case per guidare le anime dei defunti ma è previsto anche un rituale che prevede il posizionamento sull’acqua di piccole lanterne di carta, per guidare gli spiriti di ritorno nel mondo ultraterreno.
In realtà, nel continente americano sono particolarmente diffuse le due versioni messicana e anglosassone della celebrazione. Per esempio, in Brasile il 2 novembre ricorre il “Día dos Finados” (“Giorno del Finito”) che ha origine nelle celebrazioni portoghesi e per questo motivo è molto simile alla tradizione spagnola della ricorrenza, presentandosi come un giorno di raccoglimento per le famiglie.
Allo stesso tempo, in Guatemala è tradizione celebrare l’inizio di novembre e, di conseguenza, Ognissanti e la Commemorazione dei defunti, con la manifestazione chiamata “Barriletes Gigantes”. In questo caso, si preparano e lanciano colorati aquiloni vicino ai cimiteri per onorare i propri cari defunti. Infine, in Bolivia è tradizione tenere i teschi degli antenati a casa per vegliare sulla famiglia e a novembre questi vengono adornati con fiori e decorazioni in segno di omaggio.
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