Covid, nuove regole lavoro: si ritorna finalmente alla normalità in tutta Italia. Anche sui posti di lavoro, a breve, arriverà lo stop ai protocolli di sicurezza introdotti durante la pandemia, sia per quanto riguarda le mascherine che per altre restrizioni.
Accelerare il processo
Le nuove regole potrebbero addirittura arrivare prima del previsto con l’entrata – se il Presidente del Consiglio lo approverà – del nuovo governo. Sono mesi, infatti, che Giorgia Meloni chiede nuove misure rispetto a quelle utilizzate dall’attuale ministro della Salute Roberto Speranza. Indipendentemente da quello che verrà deciso da Meloni, è stata già fissata una data per il cambio di regole sul posto di lavoro: la scadenza di alcune restrizioni è infatti fissata al 31 ottobre prossimo, mentre per altre bisognerà attendere fino al 31 dicembre.
Covid: nuove regole lavoro
Sarà a partire dal 30 settembre che verrà meno l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 anche dove è ancora obbligatorio: mezzi pubblici, ospedali e ambulatori. Nonostante questo, però, ancora per un altro mese (fino al 31 ottobre 2022) andranno avanti i protocolli di sicurezza imposti sui luoghi di lavoro del settore privato. Sarà, quindi, ancora presente l’obbligo di misurazione della temperatura in entrata e l’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso qualora non si possa garantire il distanziamento. Dal 1° novembre, salvo novità improvvise, dovrebbe venir meno il rispetto dei protocolli di sicurezza introdotti causa Covid.
Validità green pass
La richiesta del green pass, nel settore privato, si è conclusa e non tornerà più. Tuttavia, la certificazione verde sarà ancora obbligatoria fino al 2023 per tutti gli operatori sanitari, per i ricoverati e i visitatori negli ospedali e nelle Rsa. Quindi, medici, infermieri e Oss saranno ancora obbligati ad avere un green pass in corso di validità per poter svolgere il proprio lavoro.
Smart working
Covid, nuove regole lavoro: anche per quanto riguarda lo smart working si attendono novità e cambiamenti. Resterà fino al 31 dicembre 2022, come disposto dalla legge n. 142/2022 di conversione del decreto Aiuti bis, il diritto allo smart working semplificato per i cosiddetti lavoratori fragili. Ma sarà il nuovo governo, invece, a dover fissare le nuove regole riguardanti il lavoro da remoto per l’anno 2023, sia per i suddetti lavoratori fragili che per tutto il resto dei dipendenti, sia nel settore privato che nel pubblico.
Nel dettaglio, i soggetti che continuano ad aver diritto a questo strumento sono coloro che rientrano nelle seguenti casistiche:
- Lavoratori fragili, disabili e soggetti per i quali vige l’esenzione da vaccinazione, purché in possesso di una certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali attestante una condizione di rischio derivante da immmunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita requisiti previsti dal D.M. del 3 febbraio 2022 o dalla Circolare del Ministero della Salute dell’8 ottobre 2021, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (art. 26, c. 2-bis del D.L. 18/2020);
- soggetti non aventi i requisiti individuati dalla richiamata normativa pubblica ma per i quali i Medici aziendali abbiano confermato delle situazioni di vulnerabilità;
- lavoratori che hanno figli in condizioni di disabilità grave per i quali ricorrano le condizioni di cui al D.M. del 3 febbraio 2022 o dalla Circolare del Ministero della Salute dell’8 ottobre 2021.