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Allarme sicurezza scuole: in Sicilia solo il 6,8% degli edifici è antisismico

Nelle scuole italiane è allarme sicurezza e la Sicilia non fa eccezione: poco meno del 7% degli edifici presenti nella Regione sono progettati secondo la normativa antisismica. Ecco i dati e l'analisi del report realizzato da Cittadinanzattiva.

In tutta Italia è emergenza per la sicurezza nelle scuole: questo è quanto emerge dall’ultimo report a riguardo elaborato e pubblicato da Cittadinanzattiva. L’organizzazione è arrivata alla ventesima edizione del Rapporto denominato “Osservatorio Civico sulla sicurezza a scuola”, analisi che è nata nella campagna “Impararesicuri” nata nel 2022 in seguito al crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia, in Molise. I dati analizzati nel report, possono essere riassunti in tre punti principali:

  • Condizione strutturale degli edifici scolastici e documentazione;
  • Emergenza crolli;
  • Rischio terremoto.

Per ogni argomento, Cittadinanzattiva ha raccolto i dati regionali e realizzato un dossier con tabelle che riportano il confronto tra le varie regioni italiane. Chiaramente, anche le scuole siciliane sono state analizzate e la loro condizione nei quattro punti in generale non è delle migliori. Di seguito l’analisi per quanto riguarda le scuole siciliane e il loro livello di sicurezza secondo il report di Cittadinanzattiva.

Condizione strutturale degli edifici scolastici e documentazione

Per quanto riguarda il primo elemento analizzato nel report, vale a dire la condizione strutturale degli edifici scolastici, ciò che emerge dall’analisi è un quadro affatto soddisfacente. Infatti, una gran parte delle scuole italiane (42%), è rappresentato da costruzioni risalenti a prima del 1976, vale a dire quasi 50 anni fa. Questo significa che sia i materiali che le stesse tecniche di costruzione non possono definirsi all’avanguardia per una gran parte degli edifici scolastici presenti sul territorio italiano. Invece, da quanto traspare dai dati, non è chiara la data di costruzione di un ulteriore quarto delle scuole italiane.

Inoltre, è interessante sottolineare che il 33% degli edifici scolastici italiani è concentrato in tre regioni, vale a dire Lombardia (5.684), Campania (3.784) e Sicilia (3.658). Tuttavia, va considerato che le prime due sono tra le regioni italiane più popolose e che la Sicilia è quella con una superficie territoriale più estesa.

In merito alla documentazione per la sicurezza posseduta da ogni scuola, dal report si evidenziano delle mancanze importanti: infatti, quasi il 58% degli edifici non possiede un certificato di agibilità, e più del 50% delle scuole non ha un documento che attesti la prevenzione incendi. Un dato positivo relativamente alla Sicilia si trova per quanto riguarda il Documento di Valutazione Rischi: infatti, se la media italiana delle scuole che lo possiedono corrisponde al 77%, la Sicilia presenta una percentuale superiore all’80%.

Tuttavia, il primato spetta alle Marche, le cui scuole possiedono questo certificato nel 90,2% dei casi. E il primo posto nazionale è occupato dalle Marche anche per quanto riguarda il Piano di Emergenza, redatto dal 91,08% delle scuole, mentre la media nazionale si ferma al 79%. Per quanto riguarda i risultati più bassi, è l’Abruzzo ad ottenere il dato peggiore in entrambi i casi, rispettivamente con una percentuale del 33% per il DVR e del 34% per il Piano di Evacuazione.

Emergenza crolli: la situazione in Sicilia

In merito al secondo punto che risalta nel report di Cittadinanzattiva, quella dei crolli negli edifici scolastici apparare come una vera e propria emergenza in tutto il territorio italiano. Infatti, nonostante il motivo di nascita dello stesso report sia dovuto proprio ad un crollo in una scuola, durante il quale persero la vita 27 bambini e una maestra, la situazione non sembra particolarmente cambiata a vent’anni di distanza.

Nell’anno scolastico 2021-2022, quindi da settembre 2021 allo scorso agosto, i crolli segnalati nel report da Cittadinanzattiva attraverso la rassegna stampa sono stati 45. Per quanto riguarda la distribuzione degli eventi, 19 si sono verificati nelle regioni del Nord, 10 al Centro e 16 al Sud Italia. Nello specifico, la Sicilia si posiziona nella top 3 delle regioni con più casi: infatti, il primato tocca alla Campania con 7 crolli, al secondo  posto con 6 crolli si trova proprio la Sicilia a pari merito con Lazio e Lombardia, e infine la Liguria con 5 crolli.

XX Rapporto “Osservatorio Civico Sicurezza a Scuola”

Quindi, la situazione dei crolli tocca particolarmente la Sicilia, e anche la città di Catania che nel report è l’unica città siciliana ad essere citata per più di un episodio. Infatti, all’interno del dossier sono anche illustrati i 45 casi di crolli in Italia tra settembre 2021 e agosto 2022, e gli eventi siciliani sono i seguenti:

  • 8 ottobre 2021, Terrasini (Palermo): caduta di calcinacci a scuola provoca il ferimento di due alunni;
  • 10 novembre 2021, Catania: si tratta del caso del Liceo Boggio Lera, evento che fortunatamente non causò ferimenti;
  • novembre 2021, Catania e Palermo: in pochi giorni due crolli in una scuola della città etnea e in una del capoluogo siciliano;
  • 23 marzo 2022, Trapani: crollo del soffitto all’Istituto Nautico;
  • 25 giugno 2022, Campofranco (Caltanissetta): crollo del tetto della scuola.

In molti dei casi citati, il problema è stato causato da infiltrazioni di acqua che hanno provocato i crolli. Tuttavia, spesso le condizioni strutturali delle scuole non sono delle migliori e non sempre i crolli sono dovuti a situazioni eccezionali e di emergenza, come effettivamente fu il caso del nubifragio che colpì Catania a ottobre 2021. 

Rischio terremoto: i dati per la Sicilia

Infine, un altro tasto dolente sia sul piano nazionale che a livello regionale è quello del rischio terremoto e del rispetto della normativa antisismica da parte degli edifici scolastici italiani.

Il territorio italiano è classificato in quattro zone sismiche che vanno dalla zona 1 (sismicità alta), zona 2 (sismicità medio-alta), zona 3 (sismicità media), zona 4 (sismicità bassa). Secondo quanto riportato nel dossier di Cittadinanzattiva, ben 11 regioni su 20 hanno comuni che si trovano in zona 1, mentre tutte le regioni hanno comuni zona 2. Nello specifico, le scuole in zona 1 sono 2.876, mentre 14.467 si trovano in zona 2, 14.481 sono in zona 3 e le rimanenti 8.147 si trovano in zona 4.

Tuttavia, oltre ai numeri di contesto, nel report è presente un dato davvero rilevante, vale a dire quello riguardo gli “interventi di adeguamento e miglioramento e progettazione antisismica negli edifici scolastici statali”. Per quanto riguarda la Sicilia, solo 18 edifici su 3658, vale a dire lo 0,4% delle scuole nel territorio regionale ha subito interventi di adeguamento sismico, vale a dire quelli che mirano al raggiungimento dei “livelli di sicurezza previsti dalle norme vigenti per edifici di nuova costruzione”, come riportato nel report. Sullo stesso andamento, solo lo 0,3% delle scuole siciliane è stata sottoposta ad un miglioramento sismico, cioè gli interventi “volti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle norme suddette”. E ancora, solo il 6,8% degli edifici scolastici in Sicilia è progettato nel rispetto della normativa antisismica. In merito a quest’ultimo indicatore, la media italiana è rispettivamente pari a 1,74%, 1,9% e 6,8% per quanto riguarda il rispetto delle norme antisismiche. A tal proposito, la top 3 delle regioni con scuole costruite secondo le norme antisismiche è composta da: Friuli Venezia Giulia (28,1%), Umbria (23,4%) e Marche (16,6%). Tuttavia, bisogna considerare che tutte queste percentuali si presentano come notevolmente basse considerando l’importanza della tematica, e che quindi non si può non sottolineare quanto la sicurezza nelle scuole sia ancora un’emergenza in tutta Italia.

XX Rapporto “Osservatorio Civico Sicurezza a Scuola”
Martina Bianchi

Giornalista pubblicista con una laurea magistrale in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations e una triennale in Scienze e Lingue per la Comunicazione, coltiva l'interesse per il giornalismo scrivendo per LiveUnict dal 2018 e coordinando la redazione da maggio 2022. Appassionata di lingue straniere, fotografia, arte e viaggi, ama scrivere di attualità, con un particolare interesse per i diritti e la storia.

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Martina Bianchi

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