In molti sanno che il simbolo della città di Catania è l’elefante, il “Liotru”. Tuttavia, non tutti conoscono la leggenda che lo riguarda: ecco la sua storia raccontata in occasione della Giornata Mondiale dell'Elefante.
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Se per alcuni quest’informazione sarà nuova, molti altri non riescono ad immaginare Catania senza il suo “Liotru”, che è il simbolo della città etnea. Tuttavia, la curiosità di sapere come mai il simbolo di Catania è un elefante è una costante che nasce in chiunque: dai catanesi ai turisti italiani e stranieri. Infatti, l’elefante non è certamente un animale che fa pensare alla Sicilia e questo fa crescere l’interesse delle persone a scoprire la storia che si cela dietro il Liotru. Ecco quindi la leggenda dell’elefante di Piazza Duomo a Catania, raccontata in occasione della Giornata Mondiale dell’Elefante.
Come anticipato in apertura, Catania senza il suo Liotru non sarebbe la stessa. Infatti, l’elefante è il simbolo della città, nei contesti ufficiali come in quelli più ludici. Basti pensare che l’elefante si trova nello stemma di Catania e dell’università stessa, e che è anche il simbolo usato dalle squadre sportive, nonché la loro mascotte. D’altra parte, il nucleo della città di Catania, che è possibile far coincidere con Piazza Duomo, ospita proprio la fontana dell’elefante, vale a dire il Liotru. La stessa posizione della fontana all’interno della città fa comprendere l’importanza che essa riveste per Catania. Basti pensare che il Liotru condivide lo spazio della piazza con il Municipio, non a caso chiamato Palazzo degli Elefanti, Palazzo dei Chierici e con la stessa Cattedrale di Sant’Agata, patrona della città.
D’altro canto, il Liotru ricopre il ruolo di simbolo della città dal lontano 1240, ai tempi di Federico II, e dopo tutto questo tempo è naturale l’attaccamento dei catanesi all’elefante. Inoltre, riferendosi anche a tempi precedenti, si narra di leggende in cui un elefante avrebbe protetto la città da animali feroci, e gli stessi musulmani, durante la loro dominazione, erano soliti chiamare Catania come “Balad-el-fil” o “Medinat-el-fil”, dall’arabo “città dell’elefante”.
Tuttavia, la leggenda più nota legata alla fontana dell’elefante di Piazza Duomo a Catania è quella di Eliodoro. Secondo quanto tramandato, si trattò di un nobile catanese vissuto attorno al 700 d.C., dal cui nome deriverebbe la parola stessa “Liotru”. Si racconta che l’uomo, legato alla religione cattolica, ambiva a diventare vescovo della città di Catania senza però riuscire nel suo intento. Fu così che Eliodoro incontrò uno stregone di origini ebraiche dal quale apprese i segreti delle arti magiche e da cui ricevette un manoscritto magico che gli avrebbe permesso di recitare il cerimoniale per evocare il demonio.
Secondo la leggenda, una volta evocato il diavolo, Eliodoro chiese dei poteri magici in cambio dell’abbandono del Cristianesimo. Una volta ottenuto il suo scopo e divenuto un forte mago, si racconta che Eliodoro usò il suo potere per dare vita a cattiverie di ogni tipo contro i suoi nemici.
Ma oltre all’ipotesi della derivazione del nome, qual è il legame tra la statua del Liotru ed Eliodoro? Secondo la leggenda, la statua stessa fu realizzata dal mago catanese, il quale la scolpì utilizzando la lava dell’Etna e la rese animata con un soffio magico. Si narra che Eliodoro utilizzasse il Liotru per muoversi nella città e fino a Costantinopoli, tra un dispetto e l’altro ai cittadini etnei.
Con il suo comportamento, Eliodoro si assicurò l’antipatia di tanti, soprattutto dei potenti quali il vescovo della città di Catania e dello stesso imperatore Costantino, il quale condannò a morte il mago catanese decretando che venisse arso vivo. Sulla fine che fece il leggendario mago Eliodoro aleggia il mistero: secondo quanto tramandato, prese fuoco e sparì tra le sue stesse ceneri, lasciando il Liotru da lui stesso plasmato ai catanesi che ne hanno fatto il loro simbolo.
Se il Liotru è il simbolo di Catania, è pur vero che non si tratta dell’unico elefante che ha avuto a che fare con la città. Infatti, a partire dal legame che la città ha con l’elefante di Piazza Duomo, la presenza degli elefanti è sempre stata costante in città, sotto diverse forme e durante varie epoche, sia passate che presenti. Basti pensare all’elefantessa Tony, vero esemplare femmina di elefante che il circo Darix Togni donò al Comune di Catania nel 1965, in quanto troppo anziana per fare ancora spettacoli. L’elefantessa ebbe come dimora un altro simbolo della città etnea, vale a dire la Villa Bellini e qualche volta la si poteva vedere sfilare per le vie di Catania.
E ancora il caso di Menelik, il piccolo elefante donato dall’Impero di Etiopia al Regno d’Italia nel 1889 e posizionato dal re Umberto I a Catania, in quanto simbolo della città. Purtroppo il piccolo non ebbe lunga vita a causa delle cattive condizioni in cui viveva nella città, tra la sua dimora e il mangime, e le sue spoglie furono imbalsamate, dove sono tuttora visibili al Museo di Zoologia dell’Università di Catania, sito in via Androne.
Infine, ancora oggi è possibile trovare elefanti in giro per la città, oltre al Liotru. Tuttavia, non si tratta più di veri esemplari, quanto di riproduzioni artistiche: si tratta per esempio dell’iniziativa delle coloratissime statue di elefanti con la proboscide sollevata, come il Liotru stesso, decorate dal noto artista Ligama e sparse in giro per la città tra la felicità dei bambini e la curiosità dei turisti.
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