“Oggi ho presentato le mie dimissioni da sindaco di Catania” – è così che, nella giornata di ieri, Salvo Pogliese, sindaco della città di Catania dal 2018, si dimette.
Il Primo cittadino era stato precedentemente sospeso due volte dal suo incarico in seguito all’applicazione della legge Severino e alla condanna per peculato il 23 luglio 2020 da parte del Tribunale di Palermo. Quest’ultimo ne ha decretato la reclusione in primo grado a quattro anni e tre mesi nel processo “Spese pazze” sui rimborsi all’Assemblea Regionale Siciliana, quando fu vicepresidente del gruppo del Pdl.
Dopo i due ricorsi cautelari presentati dai legali di Salvo Pogliese presso il Tribunale civile di Catania contro la Prefettura di Catania e il Ministero dell’Interno proprio per il provvedimento che lo sospendeva per diciotto mesi, è arrivata lo scorso 20 marzo l’ultima sentenza dal Tribunale, che ha rifiutato l’ultimo ricorso. Così, nella giornata di ieri sono giunte le dimissioni di Pogliese, data che coinciderebbe con l’ultimo giorno utile per potersi candidare al Parlamento alle elezioni politiche del 25 settembre.
“È stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata – dichiara il sindaco Salvo Pogliese – e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del Governo Draghi. Le mie dimissioni sono sempre aleggiate fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte”.
Per quanto riguarda ora la situazione al Comune di Catania in assenza di un sindaco, la Giunta resterà in carica fino alla nomina di un commissario in qualità di sindaco provvisorio, che dovrà essere nominato dalla Regione Siciliana tra venti giorni.