UNICT - Open day del corso di laurea in Scienze del testo per le professioni digitali. Presente il prof. Mazzone, Presidente del corso, il prof. Venuti, futuri studenti e rappresentati di aziende partner.
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Oggi si è tenuto l’Open day del corso di laurea magistrale biennale in Scienze del Testo per le professioni digitale. Il corso è stato istituito nel 2019, poco prima dello scoppio della pandemia da Covid-19.
Il prof. Mazzone, Presidente del corso di laurea, ha aperto la conferenza esponendo e spiegando ai futuri studenti la finalità del corso e ricordando la data del test di ammissione, ovvero un colloquio orale, che si terrà il 14 settembre. Presenti anche la professoressa Daniela Giordano, il prof. Marco Venuti e un ospite esterno, rappresentante di un’azienda partner, dott. Francesco Rossitti.
Il nuovo corso di laurea magistrale in Scienze del testo per le professioni digitali prevede un percorso di studio innovativo basato su una visione contemporanea delle scienze e delle competenze umanistiche. Il corso è a numero chiuso e prevede massimo 50 immatricolazioni.
Al primo anno le materie che saranno erogate comprendono:
Le materie erogate al secondo anno comprendono:
Il corso è volto alla formazione di:
Si tratta di figure professionali nuove e molto richieste sul mercato del lavoro.
“Seminari e tirocini sono fondamentali per noi – spiega il prof. Mazzone, dopo una breve presentazione del corso -, e sono le aziende stesse che portano i seminari al DISUM, formano gli studenti su altri aspetti, più professionalizzanti. Le aziende partner sono numerose e crescono nel tempo offrendo opportunità di lavoro”.
“Il nostro è un corso di laurea per molti ma non per tutti – continuo il prof. Mazzone -. I requisiti sono ampi. Noi, abbiamo avuto iscritti da diversi corsi di laurea triennali. Oltre agli studenti del DISUM si sono iscritti studenti di economia, giurisprudenza e scienze politiche. Per accedere al corso si deve superare una prova di selezione. Ogni anno noi non ammettiamo circa il 30% delle domande per ragioni legate semplicemente al fatto che noi vogliamo studenti che hanno le idee chiare sul loro futuro e su quello che è il corso”.
Successivamente è intervenuta la prof.ssa Daniela Giordano spiegando e illustrando le materie informatiche. “Abbiamo 30 cfu – spiega la prof.ssa Giordano -, due corsi da due moduli: linguistica computazionale e laboratorio e basi di dati, ontologie e web semantico da 12 cfu ciascuno e un corso di intelligenza artificiale da 6 cfu”.
“In questi corsi sostanzialmente si danno le basi per programmare, dunque non è necessario avere già una conoscenza – continua -. Nell’ambito del corso di linguistica computazionale gli studenti verranno a contatto con gli elementi di programmazione strutturata, in particolare con il linguaggio phyton che è quello maggiormente diffuso in tutti gli ambiti”.
“Invece, il modulo di basi di dati, ontologie e web semantico affronta appunto – continua – il mondo dei dati che è imprescindibile per la società in cui viviamo. Nella prima parte ci sarà un modulo classico sulle basi di dati dove si comincerà a capire quali sono le problematiche legate a questo anche all’interno delle aziende. Nella seconda parte del corso i dati vengono analizzati dal punto di vista semantico in cui si parla in modo più formale di come può essere rappresentata la conoscenza e si imparerà a trattare delle antologie”.
Successivamente all’open day è intervenuto Francesco Rossitti, Amministratore di una società che collabora con il DISUM per ospitare gli studenti per i loro tirocini. “Noi come azienda ci occupiamo di telecomunicazioni, proveniamo dal mondo degli operatori come telecom, vodafone, wind ecc ecc.. Vi porto l’esempio di come la collaborazione può essere vincente in determinati settori specifici. Grazie alla collaborazione con il DISUM abbiamo associato la telecomunicazione alla comunicazione fondando “Tel me”. Abbiamo ospitato l’anno scorso una studentessa e quest’anno ben quattro per svolgere il loro tirocinio”.
A proposito di tirocini, un’ex studentessa del corso in Scienze del testo per le professioni digitali ha raccontato la sua esperienza ormai dopo aver completato il percorso di studi. “Io mi sono laureato ad aprile di quest’anno, per noi è stato un po’ un salto nel vuoto, una sorta di esperimento. Da parte mia c’era una voglia di crescere dopo essermi iscritta a questo corso nonostante le materie non facessero parte del mio background. Credo sia un corso di laurea ibrido e le aziende sono alla ricerca di questo. Per me, questi due anni sono stati un viaggio formidabile.
Noi imparavamo e davamo un giusto verso alle cose che non andavano. Successivamente ho iniziato il tirocinio e siamo stati inseriti in un’altra azienda che ha sede a Milano presso la quale adesso lavoro. Ad oggi sono analista e consulente di sostenibilità e mi sono ritrovata in un’organizzazione aziendale molto avvantaggiata nel momento in cui mi sono approcciata a dei tools che abbiamo utilizzato durante gli anni accademici”.
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