In Sicilia nasce il Cersep, il primo centro regionale siciliano epidemie e pandemie sulla base della proposta avanzata dall'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.

Ieri pomeriggio, nella sede della Regione Siciliana a Roma, è stata presentata l’iniziativa Cersep, vale a dire il progetto per il Centro regionale siciliano epidemie e pandemie.
La proposta è stata avanzata dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, ma alla presentazione sono stati presenti anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Donato Greco, componente del Cts nazionale, Francesco Bevere, già direttore del Dasoe dell’assessorato regionale alla Salute, Stefania Salmaso, già direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, Roberto Sanfilippo, direttore generale del Centro di formazione regionale per il personale sanitario (Cefpas) e Salvatore Scondotto, coordinatore del Cts della Regione Siciliana.
Il Cersep nasce in relazione alle attività del Cefpas (Centro di formazione regionale per il personale sanitario) di Caltanissetta, con l’obiettivo di realizzare attività di monitoraggio di prevenzione e formazione per salvaguardare il sistema sanitario regionale da future epidemie o eventi pandemici. Tuttavia, non si propone come nuovo ente, bensì si presenta come modello di gestione organizzativa che si avvarrà del personale dei dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, offrendo loro un luogo di connessione su elaborazione dati e formazione.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha evidenziato come “in questi due anni di pandemia sia stato messo in piedi un sistema di sorveglianza settimanale senza precedenti, che porta allo scambio e alla convalida dei dati su scala territoriale, nazionale e internazionale. Essere coordinati e collaborare a tutti i livelli è di fondamentale importanza. Così come sono essenziali la formazione e l’aggiornamento continuo del personale”.
In relazione a questi due anni di emergenza sanitaria, anche Francesco Bevere, direttore del Dasoe dell’assessorato regionale alla salute, ha sottolineato quanto sarebbe stato importante avere, ciò che lui ha definito “una sorta di intelligence scientifica”. Pertanto, la speranza è che questa iniziativa possa raggiungere pian piano tutto il Mezzogiorno.
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