La data odierna rappresenta un momento storico per l'Italia: si esce, dopo due anni, dallo stato d'emergenza. Ma per parlare di una vera e propria normalità, vi sarà un calendario da seguire.
Era il 31 gennaio 2020: l’allora presidente del consiglio, Giuseppe Conte, dichiarava ufficialmente lo stato d’emergenza a causa dell’approdo in Italia dell’allora sconosciuta malattia da SARS-CoV-2, in seguito conosciuto come la pandemia da “nuovo coronavirus”. Ad oggi, il virus sembra non aver mai lasciato completamente il territorio italiano; tuttavia, grazie anche alla campagna vaccinale ancora in corso, la situazione è migliorata tanto da permettere un ritorno alla normalità.
Per questo motivo, l’attuale presidente del consiglio, Mario Draghi ha decretato, dopo più di due anni, la fine dello stato d’emergenza: la giornata di oggi chiude un lunghissimo capitolo della storia italiana. Tuttavia, parlare di normalità è ancora prematuro: ecco perché è stato stilato un calendario per il decadimento delle restrizioni ad oggi restanti.
Si partirà proprio da domani, 1 aprile: si dirà addio al sistema dei colori delle regioni, anche se la situazione verrà costantemente monitorata. L’obbligo di Green Pass torna alla sua versione “base”: andrà mostrato solamente nei bar e nei ristoranti al chiuso e nelle strutture al chiuso (come cinema e stadi, da domani pieni al 100%). La certificazione verde, invece, decade negli uffici pubblici, così come all’interno dei mezzi di trasporto pubblico, ma non l’obbligo della mascherina.
Anche in ambito scolastico le cose cambiano: tornano le gite, tornano al lavoro gli insegnanti non vaccinati (ma non potranno insegnare), infine la DaD verrà attivata solo per i positivi, mentre il resto degli allievi dovranno mantenere il regime di mascherina FFp2 e autosorveglianza in classe per almeno 10 giorni. Le stesse regole si applicheranno a tutti: in caso di contatto con un positivo, si potrà proseguire con la propria vita lavorativa, indossando però la mascherina FFp2 e autosorvegliandosi. In caso di positività, invece, la quarantena passa a 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.
L’1 maggio sarà un’altra data da ricordare: secondo le ultime dichiarazioni, sarà il giorno in cui decadrà l’obbligo di mascherina al chiuso e sui mezzi di trasporto. Termina anche l’obbligo di Green Pass rafforzato nei centri benessere, nelle palestre, agli eventi sportivi, nelle mense e durante i congressi, ai concorsi pubblici e durante i colloqui in carcere: servirà mostrare, tuttavia, almeno quello base per accedervi.
Si arriva così al 15 giugno: è il giorno prefissato per il decadimento dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico, militare, appartenente alle forze dell’ordine, addetti al soccorso pubblico. Il 30 giugno, invece, termina il regime di smart working indipendente dall’accordo lavoratore/datore di lavoro: si tornerà, perciò, negli uffici.
Il calendario, infine, termina il 31 dicembre: per tale data, l’unico obbligo vaccinale ancora in vigore rispetto ai lavoratori sarà relativo solamente al personale sanitario e ai lavoratori delle Residenze Sanitarie Assistenziali. Quanto alle visite in ospedale o presso le case di cura, coloro i quali vorranno accedere alle strutture avranno ancora l’obbligo di mostrare il Super Green Pass.
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