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Turismo a rischio in Sicilia: i viaggi russi valgono 40 milioni di euro

Turismo in Sicilia
La Sicilia teme per il turismo e per il settore alimentare: il mercato turistico russo porta circa 40 milioni nell'Isola e 400 mila presenze.

Turismo a rischio in Sicilia: si tratta di una delle conseguenze che il conflitto russo-ucraino potrebbe avere sull’Isola. Il mercato turistico russo, prima della pandemia, valeva ben 400 mila presenze e una spesa media di 34-40 milioni di euro.

Sicilia: a rischio turismo e settore alimentare

Come riportato da Repubblica, l’allarme arriva da Confcommercio: “La priorità ovviamente è che si arrivi al ‘cessate il fuoco per scongiurare la perdita di altre vite umane – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Sicilia Gianluca Manenti – ma in Sicilia temiamo anche pesanti ricadute sul turismo e nel settore della trasformazione alimentare: le presenze dei turisti russi che hanno scelto la nostra isola come meta per le proprie vacanze sono state intorno a 400 mila. I turisti hanno speso nei confini regionali qualcosa come 35-40 milioni di euro, pari al 2,2 pento della spesa dei viaggiatori stranieri in Sicilia. I russi, assieme agli americani, sono tra i turisti che spendono di più. Siamo fortemente preoccupati per le ripercussioni che le tensioni causate dalla guerra in Ucraina avranno sulla ripresa del nostro sistema economico. Ne soffrirà il nostro export, ma anche lo shopping, oltre che il turismo”.

Confcommercio segnala, inoltre, il rialzo dei prezzi del frumento, che rischia di avere ricadute importanti nel settore delle produzioni e trasformazioni alimentari. “Questa situazione – commenta Manenti – va a sommarsi alla già grave crisi energetica che da mesi ci sta colpendo. Gli aumenti del grano, del carburante e di tutte le materie prime rischiano di compromettere la buona crescita che in Sicilia si stava, a fatica, registrando, spostando ulteriormente l’orizzonte del ritorno alla normalità”.