L'Europarlamento ha apportato delle modifiche alla relazione sul piano di azione anti-cancro: tra queste, la cancellazione del riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta.
Ieri sera, l’Europarlamento ha approvato delle modifiche alla relazione sul piano di azione anti-cancro: “C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche – cita il piano – e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro“.
Dal testo è stato dunque cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, mentre è stato introdotto l’invito ad includere le informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. È stata anche approvata una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi.
Nelle parti di testo che si riferiscono al consumo di alcol è stato aggiunto il termine “nocivo“, ritornando così alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea: queste modifiche sono state appoggiate dagli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270. Inolte, la sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l’invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol, è passato con 392 voti contro 251.
Per Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, “ha prevalso il buon senso“, in quanto “c’è una profonda differenza fra abuso e consumo moderato e responsabile. Ci siamo opposti da subito al messaggio del no safe level, dell’assenza di un livello di sicurezza nel consumo di alcol– ha detto-. Il vino è cultura, socialità, racconta e rende unici i nostri territori, fa parte della nostra storia e della Dieta Mediterranea“.
“Combattere il cancro è senz’altro una priorità di tutti – ha inoltre detto Centinaio – ma la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia così come di altri paesi europei. Parliamo di un comparto che non solo contribuisce a tenere vive le comunità rurali sostenute dalla stessa Ue, ma rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare europeo“.
“È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato – ha invece commentato la filiera vitivinicola italiana -. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”.
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