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Scuola, stop al certificato dell’Asl per il rientro in classe: le nuove regole

Presto una circolare Salute-Istruzione che come prima semplificazione eliminerà il certificato di rientro a scuola per gli studenti, a cui basterà esibire un tampone negativo anche effettuato in farmacia: di seguito le novità.

Ieri, 26 gennaio, durante la riunione tra le Regioni, Gianni Rezza della Prevenzione del ministero, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e Silvio Brusaferro dell’Istituto superiore di sanità, sono state prese alcune decisioni e annunciati alcuni cambiamenti riguardanti le nuove regole anti-covid a scuola.

La complessità delle norme da seguire a scuola, infatti, è alta e questo intacca la vita degli alunni, degli insegnanti e di tutto il personale: di seguito le novità.

Cosa cambia?

La prima notizia è che si potrà tornare a scuola, a seguito di guarigione, senza il certificato dell’Asl o del medico di famiglia. Inoltre, gli alunni che sono stati vaccinati o hanno avuto l’infezione di recente, potranno andare sempre a scuola in presenza. Questa regola, però, riguarda soprattutto le scuole materne, dove è previsto mandare a casa tutti anche con un solo positivo in classe.

Per gli asintomatici, sarà sufficiente il referto di un tampone negativo eseguito in farmacia, valido anche per chi, alle elementari, è in quarantena fiduciaria e deve sottoporsi al un tampone subito e a un altro dopo 5 giorni.

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Inoltre, si è deciso che a scuola non verranno più fatti screening con i tamponi salivari, in quanto considerati costosi e soprattutto poco affidabili.

Ciò che rimane invariato, però, è la distinzione tra chi è vaccinato o guarito e chi no, alle medie o alle superiori: infatti, verranno rese omogenee le regole sull’isolamento degli alunni positivi, per i quali il tempo di quarantena è pari a 10 giorni, e quelle della popolazione generale, che nelle stesse condizioni sta in isolamento solamente 7 giorni.

I dati

Secondo un sondaggio dell’Associazione dei dirigenti scolastici (Anp), al 21 gennaio il 32% di classi erano in Dad nella scuola dell’infanzia e 23% nella primaria. Nella secondaria la percentuale di Dad scende al 9% cui si contrappone un 29% di classi in Ddi (cioè quando solo una parte degli allievi segue da casa) per un totale di 38% di classi assenti.

Si tratta di numeri in evoluzione che noi offriamo alla riflessione collettiva nella convinzione che la trasparenza costituisca presupposto fondamentale per la democrazia – commenta Antonello Giannelli, il presidente dell’Anp -. Da settimane denunciamo il caos nel quale sono costrette a lavorare le scuole e la necessità di semplificare le misure di gestione dei casi di contagio. Apprezziamo, quindi, la dichiarazione odierna del sottosegretario Costa riguardante la necessità di ‘mettere in atto una semplificazione delle regole per le scuole’. Speriamo sia la volta buona”.

 

 

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