In Sicilia sono in vendita a privati 88 ettari di un'isola. Un'iniziativa che ha scatenato le polemiche di Legambiente Sicilia, intervenuta con una nota.

Fonte: Italy Sotheby’s International Realty
“Esclusiva Isola Privata a Marsala” vendesi. Questo l’annuncio che nelle ultime ore è stato pubblicato sul web e che ha scatenato le critiche di ambientalisti siciliani e non. L’annuncio è stato pubblicato sul sito di vendita di immobili di lusso Italy Sotheby’s International Realty e riguarda la vendita degli 88 ettari dell’Isola Lunga, di fronte Marsala, nell’estrema punta occidentale della Sicilia. Il prezzo della vendita dell’Isola sarebbe di 10 milioni di euro, ma in queste ore Legambiente Sicilia ha rilasciato una nota in cui si chiede di intervenire sulla questione.
Luogo di rilevante interesse paesaggistico per i tramonti mozzafiato sul mare e per la presenza, si legge sul sito dell’agenzia specializzata, “di famose saline rigeneranti, e per i conosciuti percorsi ‘benessere’ che rientrano tra le esperienze più affascinanti“. Nonostante l’agenzia abbia affermato che non ci siano intenti speculativi, l’associazione Legambiente è insorta.
“Ma che visione si ha oggi in Sicilia delle aree protette? Delle magnifiche cartoline in bella vista, su cui possono affacciarsi, meglio ancora se direttamente standoci dentro, resort a 5 stelle, alberghi e ristoranti. Vale per l’isola di Capo Passero, per la Pillirina a Siracusa, adesso per l’isola Lunga dello Stagnone di Marsala”, dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, che continua: “Noi non la pensiamo in questo modo e contrasteremo in tutti i modi questa visione e queste scelte. Allo Stagnone non bastava l’invasione senza regole del kitesurf, che ha contribuito al degrado di una delle riserve più importanti e delicate del nostro patrimonio naturalistico, adesso con la vendita di una parte dell’isola Lunga si presenta un’ipotesi di speculazione in netto e chiaro contrasto con le finalità istitutive dell’Area protetta.
Lo Stagnone va difeso e valorizzato. La soluzione, alla sua pessima gestione, è fare parte dell’istituendo ‘Parco nazionale delle Isole Egadi e del litorale trapanese’, che aspettiamo da più di 14 anni e la nascita dell’Area Marina Protetta prevista da più di 30 anni”.
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