La questione scuola in Sicilia è sempre più nel caos, la Regione aveva riaperto le scuole ma nonostante ciò numerosi sindaci hanno chiuso le scuole. Su quest’ultima decisione è intervenuto anche il Tar di Catania, che ha accolto l’istanza da parte del comitato “Scuola in presenza”. Con la sentenza del tribunale, si annulla di fatto l’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca, che aveva sospeso la didattica fino a giorno 23 gennaio, in tutto il territorio. Gli studenti dovrebbero tornare in classe, dunque, ma il Comune di Messina assieme alla maggior parte della provincia è stato dichiarato di zona arancione, con possibile ricorso alla Dad già da lunedì. Dovrebbero restare a casa, invece, i ragazzi di Catania, che dovrebbero tornare in presenza lunedì 17.
Daniele Burzichelli, presidente del tribunale amministrativo regionale, ha in accolto il ricorso di “Scuola in presenza”, il cui obiettivo è quello di tornare in presenza il più presto possibile. Nel frattempo anche nel Palermitano il conflitto tra ordinanze locali e regionali ha creato dei problemi alla riapertura scuole. Di fatto, un gruppo di genitori ha impugnato al Tar di Palermo l’ordinanza numero 2 emanata dal sindaco Orlando per prolungare la chiusura delle scuole fino a lunedì. Il ricorso è stato affidato all’avvocato Fabrizio Dioguardi che ha ribadito l’importanza delle norme nazionali e ha evidenziato che il potere del sindaco è da considerare esistente quando sono presenti delle emergenze sanitarie territoriali.
Secondo i ricorrenti i provvedimenti presi dai sindaci sono illegittimi, dato che la chiusura delle scuole secondo le norme nazionali dovrebbero essere chiuse solo se il territorio in questione è in zona arancione o rossa, e la Sicilia per il momento è in zona gialla, anche se già 138 comuni sono in zona arancione. Il ricorso sottolinea come non siano state prese misure sulle altre attività. Per esempio, con la riapertura delle scuole il sistema dei trasporti potrebbe entrare in crisi, creando un ritorno alle problematiche già vissute in passato.