Sette giorni di isolamento e nessun tampone alla fine di questo periodo: è quanto, tra il resto, i Presidenti delle Regioni chiedono di riservare ai positivi al Coronavirus asintomatici.
Inoltre si spinge affinché dalla conta quotidiana vengano esclusi i soggetti che non presentano sintomi. Con queste misure le Regioni sperano di alleggerire un sistema ormai appesantito dai numeri Covid record, anche dal punto di vista burocratico. Di seguito i dettagli.
Positivi asintomatici: ipotesi su conteggio e regole
Più soggetti hanno manifestato la volontà di rivedere il conteggio dei positivi al Coronavirus (dunque il bollettino quotidiano), non includendo gli asintomatici. Tra tutti Luca Zaia, Governatore del Veneto.
“Abbiamo avanzato per primi la proposta di non contare i positivi tra gli asintomatici” : è quanto precisato da Zaia, che qualche giorno fa ha proposto “al Governo in riunione di modificare la definizione di caso”.
Alessio D’Amato, l’Assessore alla Sanità del Lazio, punterebbe invece a “semplificare le procedure per gli asintomatici completamente vaccinati”.
Il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, chiede persino che il Governo “decida al più presto di tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati ma dalle carte e dai tamponi”.
Inoltre anche Francesco Vaia, Direttore dell’Ospedale Spallanzani di Roma riterrebbe utile “snellire le procedure di isolamento e quarantena“.
La richiesta della Lombardia
Attualmente il “cambio di colore” a cui è soggetta qualsiasi Regione tiene conto per due terzi dei numeri legati ai ricoveri per Covid.
Con tale consapevolezza, la Lombardia richiede al Ministero della Salute di non conteggiare tra le ospedalizzazioni per Covid anche i pazienti ricoverati per altre patologie e poi risultati positivi.
Si ritiene che tale modifica possa fornire una “rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid”.