A "Piscaria" di Catania è da sempre un luogo di attrazione e tradizione per i turisti e per i catanesi. Il mercato del pesce, è tradizione per gli abitanti di Catania tra le "vanniate" e i "cutiddazzi" per tagliare il pesce spada appena pescato nel porto di Catania a pochi passi dal mercato. La redazione di LiveUnict è andata alla ricerca della tradizione e della sua storia fin dalle origini.
La pescheria di Catania, comunemente detta “A Piscaria”, è l’anima della città. Un mix di colori, odori e parole che si mescolano in un meraviglioso connubio. I venditori affascinano con i loro proverbi e con le loro comuni “vanniate”, ovvero le urla per promuovere il pesce e attirare i compratori verso il loro banco.
Il mercato del pesce di Catania nasce a Piazza Mazzini, ma dopo il violento terremoto del 1963, venne trasferito nella sua ubicazione attuale, ovvero dietro Piazza Duomo. Si racconta, che molti personaggi illustri come Micio Tempio, Giovanni Verga e Nino Martoglio si siano lasciati ammaliare dalla cantilena dei commercianti per l’acquisto del pesce.
La pescheria è suddivisa in tre aree: la prima è ubicata sotto il Palazzo del Seminario dei Chierici e le mura di Carlo V, di fronte agli Archi della Marina. La seconda in Piazza Pardo e la terza in Piazza Alonzo di Benedetto. Addentrarsi tra le viscere del mercato è un’esperienza unica. Il calore avvolge, il bianco del marmo si tinge di rosso e d’azzurro dei pesci e sembra di osservare la tela di un quadro. Gli odori inebriano e confondono. Le voci stordiscono e cullano in un turbinio di turisti e di gente del luogo.
È un piccolo teatro a cielo aperto in cui ogni giorno, tra piani di marmo traboccanti di pesce, va in scena la fatica e l’orgoglio del mare. Uno spettacolo orchestrato sapientemente, con mimica e “vociate”, da attori navigati quali sono i venditori di questo mercato. Uomini dalla mano ferma che, a colpi di “cutiddazzu”, affettano tonno e pesce spada e che, con altrettanta abilità, puliscono e preparano il pesce più povero. La pescheria, con i suoi odori, i colori, i suoni è un luogo simbolico di Catania e metafora di un popolo che vive in costante equilibrio tra bellezza, passione e forti contraddizioni.
Alle prime ore del mattino l’atmosfera è più rilassata, è più semplice passeggiare tra i banchi, vedere il pesce fresco arrivare e i venditori che lo sistemano sui banchi. L’ora più affollata, invece, è tra le 10 e le 12 tra turisti, curiosi e compratori che si recano lì per acquistare il pesce appena pescato.
Nella pescheria di Catania è ovviamente possibile trovare pesce e frutti di mare di qualità, della zona, appena pescati. È molto abituale la presenza del pesce spada, delle alici, delle triglie, il polipo, i gamberi, cozze, vongole e molte altre varietà di pesce. Inoltre, in prossimità del mercato è possibile trovare altre bancarelle che vendono altri prodotti come frutta fresca, formaggi e carne.
Ciò che rende davvero fenomenale la passeggiata tra i banchi della Piscaria è la “vuciata” dei venditori che richiamano l’attenzione dei passanti. Naturalmente per i turisti è pressoché impossibile comprendere le loro parole in dialetto. Il venditore, pulisce, prepara e mette nel sacchetto il pesce, generalmente fresco, per il compratore. Ma se l’idea di preparare il pesce a casa non è gradita si può direttamente consumare il pesce sul posto grazie ai numerosi ristoranti e take away che costeggiano il mercato. Tipico è sicuramente il “coppo” di fritturina di pesce.
A Piscaria, è da sempre stato un luogo che ha attratto da sempre numerosi turisti, innanzitutto per la sua vicinanza a Piazza Duomo (luogo per eccellenza visitato dai turisti) e poi perché rappresenta per eccellenza la tradizione di Catania, la sua storia dalle origini tra le urla dei venditori e il taglio del pesce. Infatti, sembra proprio di assistere ad una rappresentazione teatrale.
Inoltre, la presenza di innumerevoli ristoranti adiacenti al mercato attraggono i turisti in visita a Catania. Dalla pescheria non si vorrebbe mai venir via: gli occhi vagano da un venditore all’altro, i passanti sono attratti dalla varietà del pesce (interi o al trancio). I turisti sembrano estasiati, scattano foto e si soffermano ad ammirare cotanta varietà di prodotto.
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