L’Università per Stranieri di Perugia ancora nel mirino della Procura per presunti illeciti. Il Palazzo Gallenga era balzato agli onori della cronaca per il caso Suarez e adesso torna ad essere al centro degli interessi della Guardia di Finanza che ha notificato gli avvisi di garanzia a ventitré indagati a vario titolo. Presunti concorsi truccati che hanno fatto scattare le indagini da parte della Procura di Perugia.
Il caso Suarez
Nel settembre dell’anno scorso il giocatore dell’Atletico Madrid aveva sostenuto quello che è stato definito un “esame farsa” proprio all’Università per Stranieri del capoluogo umbro. La certificazione della conoscenza dell’italiano, al livello B1, per necessario a Suarez, in quel momento ingaggiato presso il Barcellona, per acquisire la cittadinanza italiana e quindi un possibile contratto con il club della Juventus, con il quale era in corso una trattativa.
Lo scorso 28 settembre si è tenuta l’udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio per la rettrice dell’Università, Giuliana Grego Bolli, l’ex direttore generale Simone Olivieri, la ex direttrice del Centro di valutazione e certificazioni linguistiche, Stefania Spina, e l’avvocato Maria Cesarina Turco.
Le nuove indagini
Notizia odierna riguarda una nuova indagine che riguarda lo stesso ateneo. La Guardia di Finanza, su delegata della Procura di Perugia guidata da Raffaele Catone, questa mattina ha acquisito alcuni documenti presso l’Università per Straniera di Perugia e presso il Ministero dell’Istruzione.
Agli indagati, a cui sono stati notificati gli avvisi di garanzia, sono contestati i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Sarebbero almeno tre i concorsi oggetto di interessa da parte della Procura.
Il blitz in ateneo
L’indagine risulta essere la continuazione delle investigazioni che a settembre dell’anno scorso avevano portato ad un blitz all’Università. L’ipotesi avanzata dalle fiamme gialle è che i concorsi per l’assunzione di ricercatori e professori universitari fossero manipolati: “In particolare – spiega una nota di Finanza e Procura – gli esiti potrebbero essere stati predeterminati, a seconda dei casi, mediante la scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, la loro profilazione, l’individuazione di commissari compiacenti ed il controllo di ciascuna fase delle selezioni, fino alla nomina a vincitori dei candidati prescelti, a prescindere da ogni valutazione comparativa e di merito“.
Si tratterebbe in particolare di una serie di scambi di favore tra docenti per favorire l’assunzione di alcuni ricercatori e professori, quindi gli esiti dei concorsi potrebbero essere stati predeterminati tramite diverse modalità al fine di favorire i candidati designati.
Le parole del Rettore
Tuttavia, il Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris, è intervenuto a riguardo spiegando che “Non si tratta di una indagine nuova ma relativa a vicende degli anni passati”. In una nota poi “chiede agli operatori della comunicazione di compiere la doverosa distinzione tra l’Università per Stranieri di Perugia, Istituzione prestigiosa e preziosa per il territorio, da tutelare, e le singole persone coinvolte nelle indagini, le quali avranno modo nelle sedi opportune di chiarire la propria posizione“.