Riscatto laurea gratuito? L'Inps dice sì alle ipotesi. Importanti novità in arrivo riguardanti il riscatto ai fini pensionistici.
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Il riscatto laurea gratuito è al centro di un grande dibattito, per via del grande interesse che suscita ma anche per i costi onerosi della procedura. Ma la novità rilevante che è in arrivo annunciata dal Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, riguarda il riscatto gratuito sollevato appunto dalle procedure particolarmente costose.
Come riporta il sito dell’Inps, è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. È valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
Al momento, secondo la norma in vigore, il riscatto della laurea pesa completamente sul contribuente e la cifra è determinata dalle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Tuttavia, possono essere riscattati i diplomi universitari con corsi di non meno di 2 anni e più di 3, i diplomi di laurea, con durata minima di 4 e superiore a 6, i diplomi di specializzazione conseguiti post-laurea della durata non inferiore a 3 anni, i dottorati di ricerca, i titoli accademici conseguiti dopo un corso di durata triennale e con la laurea specialistica, al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea. Rientrano anche gran parte dei diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.
Nel corso di una riunione alla Commissione lavoro della Camera, Tridico ha appoggiato tale ipotesi spiegando quali potrebbero essere i costi per lo stato se il riscatto diventasse gratuito. Infatti, se lo diventasse, ci sarebbe una spesa di circa 5 miliardi all’anno per lo Stato.
“Il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive – ha dichiarato Tridico – incentiva il giovane e contribuisce all’aumento delle skills in un paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro” .
“Un salario più basso significa avere una pensione più bassa. Il sistema contributivo attuale proietta sul futuro una pensione più bassa. Sono soprattutto i giovani ad avere questo problema”.
“I giovani – ha concluso – entrano spesso nel mercato del lavoro tardi, oltre che con bassi salari”. Quindi non si parla più di riscatto agevolato laurea, ma un riscatto gratuito per fini pensionistici rappresenterebbe un modo “per incentivare gli studi”.
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