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Green pass, serve ai tecnici e sui taxi? I chiarimenti del Governo

Green pass: è necessario per chi viaggia in taxi? Serve a colf e badanti? A queste ed altre domande forniscono risposte le nuove FAQ del Governo.

Green pass: dal prossimo 15 ottobre sarà lo strumento fondamentale per lavorare in Italia. Non tutti i lavoratori, tuttavia, hanno le idee chiare su questo strumento e su quanto disposto attraverso l’ultimo decreto. Il Governo tenta di chiarire i dubbi pubblicando sul proprio sito l’aggiornamento delle FAQ (che sta per “frequently asked questions”). Di seguito i chiarimenti sui punti fondamentali.

Green pass: sì sui taxi e per i tecnici?

Tra il resto si chiarisce, per esempio, che a chi desidera spostarsi in taxi non è riservato l’obbligo della certificazione.

Certificazione verde per colf e badanti

Disposizioni diverse riguardano, al contrario, colf e badanti. In questo caso, secondo quanto specificato dallo stesso Governo, il datore di lavoro è tenuto a verificare che la dipendente abbia il Green pass”.

I liberi professionisti e titolari

Inoltre, in caso di un guasto in casa, chi accoglie un tecnico (per esempio un elettricista o un idraulico), non è tenuto a verificarne il possesso del pass: ciò perché, per la Legge, i proprietari dell’abitazione “non sono datori di lavoro ma stanno acquistando dei servizi”. Si precisa, però,  che “è loro facoltà chiedere l’esibizione del Green pass”.

Al contrario il lavoratore autonomo, nel momento in cui accede in luoghi di lavoro pubblici o privati con il fine di svolgere un’attività lavorativa, viene controllato dai datori di lavoro.

Ma chi controlla il titolare dell’azienda? In questo caso la verifica della certificazione spetta al“soggetto individuato per i controlli all’interno dell’azienda”.

Si esplicita, inoltre, che l’introduzione del pass non elimina alcune necessarie norme anti-Covid: chiunque dovrà, per esempio, continuare a mantenere il metro di distanza nei luoghi di lavoro. 

Fronte smart working

Alcuni impiegati, anche dopo il 15 ottobre, continueranno a lavorare in smart working: in questo caso non è previsto l’obbligo di certificazione. Tuttavia lo smart working, strumento prezioso in molti casi, non dovrà esser usato per eludere l’obbligo di certificazione. 

Discorso diverso per i dipendenti pubblici che da metà ottobre torneranno a svolgere le proprie mansioni in presenza.

Sicilia, addio allo smart working: chi torna in presenza dal 15 ottobre

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