Nel corso di tre anni scolastici, dal 2016 al 2019, un insegnante residente in Sicilia risulta assente “giustificato” per oltre due interi anni solari, 769 giorni in tutto. La vicenda di cronaca, che ha del paradossale, coinvolge un docente di Matematica applicata, titolare di una cattedra in provincia di Pordenone ma originario dell’Agrigentino. L’uomo è indagato per truffa ai danni dello stato e per aver utilizzato certificazioni, per malattia e congedo parentale, dimostratesi false. Le forze dell’ordine, infatti, hanno accertato che durante i giorni di assenza da scuola l’indagato svolgeva attività di consulenza aziendale per società private di enti pubblici.
Durante i giorni di assenza il docente ha continuato a percepire dall’Inps indennità per malattia e congedo parentale, per un totale di circa 13 mila euro. A questi si aggiungono i compensi percepiti per l’attività esterna, per una somma di 97mila euro totali. Il gip di Pordenone quindi ha disposto il sequestro preventivo pari alla somma delle indennità Inps percepite. Gli esiti delle indagini sono stati trasmessi anche alla Corte dei Conti del Fvg, che ha sentenziato al professore un danno erariale di 110.000 euro arrecato all’amministrazione pubblica.
Dei 769 giorni di assenza, 310 erano riferiti a congedi parentali e i restanti 459 giustificati da certificati di malattia firmati da un medico di base di Agrigento. Tra le varie società per cui il docente aveva lavorato durante i giorni di assenza ce n’è anche una del Ministero dell’Ambiente, dalla quale aveva intascato quasi 40mila euro.