Pioggia di cenere riconosciuta come calamità nazionale: lo richiede il Presidente Nello Musumeci, a poche ore di distanza dall'ultima eruzione dell'Etna.
Nel corso di questi mesi l’Etna ha spesso fatto parlare di sé. In molti casi, l’attività del Vulcano è stata accompagnata da una rilevante caduta di cenere. Caduta, questa, che ha provocato non pochi disagi agli abitanti di diversi Comuni.
Il problema torna centrale con la nuova eruzione dell’Etna, verificatasi nel corso delle scorse ore: oltre ad un sindaco, è intervenuto a riguardo il Presidente Nello Musumeci.
“Una nuova e fittissima pioggia di cenere vulcanica sta cadendo su molti comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare – ha esordito così il Governatore siciliano, tramite un post reso pubblico sulla propria pagina Facebook – . E domani sarà, di nuovo, conta dei danni“.
Il Presidente Musumeci ha sottolineato ancora una volta che la caduta di materiale piroclastico non può più essere considerato un “fenomeno sporadico”.
“Questi ‘episodi’ sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza – ha continuato Musumeci – . È necessario che il Dipartimento Protezione Civile nazionale e il governo di Roma facciano un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria”.
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