Lo scorso anno, sotto il vulcano, oltre 100 ettari di suolo sono stati adibiti all’edilizia e dunque cementificati. La provincia etnea supera il capoluogo palermitano nell’incremento di aree cementificate, a più del doppio, equivale infatti l’incremento delle aree cementificate nel catanese rispetto a quelle della città di Palermo.
Secondo il rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, insieme all’Arpa è emerso che la città di Catania, nello scorso anno ha cementificato più di 34 ettari di suolo, che equivalgono a circa 6 volte l’ampiezza di Villa Bellini. Questi numeri fanno sì che la nostra Isola, si posizioni, tristemente, nella classifica delle regioni con il maggior incremento della cementificazione nello scorso anno. Secondo la classifica, la Sicilia, coi suoi totali 400 ettari di terreno cementificati, si troverebbe successiva solo a regioni come:
- Lombardia (+765 ettari),
- Veneto (+682 ettari),
- Puglia (+493 ettari),
- Piemonte (+439 ettari),
- Lazio (+431ettari),
- Emilia-Romagna (+425 ettari).
Di questi 400 ettari consumati, ben 106 ettari riguardano solo la provincia di Catania, il doppio rispetto a quello che il capoluogo palermitano, che ha registrato un +48,9 ettari e il triplo rispetto al messinese con +28,3 ettari. La Sicilia registra dunque una crescita esponenziale di ettari consumati in cemento che fa salire il numero complessivo a oltre 28 mila di ettari. Nella Provincia di Catania, le città con un maggior numero in crescita di ettari adibiti all’edilizia sono i seguenti:
- Mineo (+9 ettari),
- Paternò (+8,2),
- Castiglione di Sicilia (+7,5),
- Randazzo (+5,3).
In percentuale, rispetto alla superficie comunale, il titolo di “Città del cemento” resta saldamente in mano a Gravina, dove risulta impermeabilizzato al 31 dicembre 2020 il 50,3% del territorio, seguono Sant’Agata Li Battiati con il 47,1%, Aci Bonaccorsi con il 41,7%, San Giovanni La Punta con il 41,1, Tremestieri Etneo e Mascalucia “ex aequo” con il 37,4, San Gregorio (34,5), Aci Catena (32,5), Aci Castello (32,3) Aci Sant’Antonio (28,7) e Catania appena fuori dalla top ten con 28,7 ettari di cemento.