I giorni di quarantena non saranno più considerati come giorni di malattia dall’Inps. L’esecutivo, infatti, non avrebbe previsto la proroga che equiparava i giorni di quarantena a causa del Covid alle assenze per malattia.
Adesso, riporta il Fatto Quotidiano, il rischio per i lavoratori è di perdere fino a metà stipendio. “Il legislatore non ha previsto un nuovo stanziamento per prorogare la tutela della quarantena“, dichiara in una nota il presidente Inps Pasquale Tridico. L’Inps ha annunciato l’utilizzo dello smart working come alternativa al lavoro in ufficio fino al 31 ottobre, ma l’assenza dal lavoro per quarantena verrà considerata come equivalente al ricovero ospedaliero solo fino al 30 giugno, e solo per i lavoratori fragili.
Il riconoscimento degli importi di indennità previdenziale per tutti i lavoratori in caso di quarantena, invece, è limitato al 2020. “Poiché per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse – riporta il messaggio dell’INPS -, l’indennità non potrà essere erogata anche per gli eventi avvenuti nell’anno in corso“
Il messaggio, pubblicato dall’Inps in data 6 agosto, si rivolge in particolare ai lavoratori fragili. “Riguardo ai lavoratori “fragili” – si legge sul sito dell’Istituto nazionale di previdenza sociale –, la cui assenza dal lavoro è equiparata a ricovero ospedaliero (art. 26, c. 2 d.l. 18/2020), l’Istituto erogherà la prestazione relativamente ad eventi del 2020 e solo per quelli verificatisi fino al 30 giugno 2021, anche se il decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105 ha differito al 31 ottobre 2021 il diritto riconosciuto ai lavoratori fragili di svolgere l’attività lavorativa in smart working”.
Diverso, invece, in caso si contragga il Covid. In questo caso il riconoscimento della malattia avviene come da ordinaria gestione.