Invalsi 2021, il risultato non premia la Sicilia: rispetto al pre-Covid gli studenti peggiorano in Italiano, Matematica e Inglese. I dati generali e dell'Isola.
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Il Rapporto Invalsi 2021 dimostra quello che molti, a scuole chiuse, avevano già intuito. Con l’emergenza sanitaria e la didattica a distanza, i risultati sono peggiorati, e parecchio, rispetto al 2019. Nel dettaglio, rispetto all’epoca pre-Covid peggiorano i dati riferiti a Italiano e Matematica, mentre Inglese (ascolto e lettura) rimane stabile.
I dati Invalsi 2021, presentati stamattina, parlano chiaro: gli studenti che raggiungono voti non sufficienti rispetto alle indicazioni nazionali sono il 44% (+9% rispetto al 2019) in Italiano e circa uno su due, il 51%, in Matematica (+9% rispetto al 2019). L’Inglese regge, ma con dati comunque alti: il 51% degli studenti nel reading (+3%) e il 63% nel listening (+2%) non ottiene risultati all’altezza.
Malgrado i dati non siano rosei già a livello nazionale, pesano soprattutto i divari tra le regioni. In particolare, nel Mezzogiorno si registrano risultati peggiori della media, con oltre la metà degli studenti che non raggiunge la soglia di competenza minima neanche in Italiano. I dati peggiori arrivano da Campania e Calabria (64%) per Italiano e da Campania (73%) Calabria e Sicilia (70%) per Matematica.
La situazione è particolarmente grave per l’Inglese, dove i risultati non si avvicinano neppure allo standard previsto del B2 per la larga maggioranza del corpo studentesco. Per l’Inglese-listening, si toccano punte di insufficienza che superano l’80% in Campania, Calabria e Sicilia.
Il punto in Sicilia non è migliore rispetto a quello di molte altre regioni del Mezzogiorno. L’Isola paga l’effetto della DaD, ma partiva già da una situazione di arretratezza rispetto al resto d’Italia. Il 57% degli studenti siciliani delle superiori ha carenze in Italiano, il 70% in Matematica. In Inglese le percentuali salgono: l’Inglese-reading delle prove Invalsi 2021 registra insufficienze per il 66% degli studenti; la comprensione orale sale all’80%.
In Sicilia, inoltre, preoccupa il dato sulla dispersione scolastica, sia implicita, ovvero gli studenti che conseguono il diploma di scuola superiore ma con competenze di base equivalenti al massimo a quelle del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado o addirittura inferiori, sia esplicita. Nel primo caso, il 16,5% degli studenti in Sicilia ha completato il diploma con competenze pari a quelle dei primi due anni di superiori o peggiori.
Con questi dati, scongiurare l’ipotesi di un ritorno alla didattica a distanza da settembre appare ancora più necessario. Nelle scorse settimane è stata paventata questa possibilità, smentita dal presidente della Regione Nello Musumeci. Tutto, però, dipenderà dalla percentuale di vaccinati a settembre nel corpo scolastico e tra gli studenti.
Nel frattempo, i casi in Sicilia tornano a salire e si teme che l’aumento di positivi comprometta la zona bianca nell’Isola, col possibile ritorno in zona gialla nelle prossime settimane.
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