Violenza sulle donne? Durante l'ultimo anno, il report effettuato dall'Istat ha segnalato un incremento di telefonate da parte di donne vittime di violenza. A quanto pare, la maggior parte degli omicidi avviene in ambito familiare.
La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violenza dei diritti umani. La violenza, tuttavia, rappresenta un problema a lungo termine sia a livello fisico che psicologico. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare e di prendersi cura di se stesse e della propria famiglia.
Secondo un rapporto dell’OMS, la violenza contro le donne rappresenta un “problema di salute di proporzioni globali enormi”. Infatti, nel mondo, la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia, i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne, durante il corso della propria vita, ha subito una violenza fisica o sessuale e nel 62,7% dei casi il responsabile era il partner.
Secondo il rapporto Istat 2019 sulle donne vittime di violenza, delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. Inoltre, il Ministero della salute riporto che “nel mese di marzo 2019 la Polizia di Stato ha registrato, in media, ogni 15 minuti una vittima di violenza di genere di sesso femminile. Maltrattamenti, stalking, abusi sessuali, fino alla forma più estrema di violenza: il femminicidio, commesso nella maggior parte dei casi in ambito familiare”.
Durante l’ultimo anno, in cui l’intero mondo è stato invaso dal coronavirus, la violenza sulle donne è aumentata notevolmente. Tuttavia, è stato riportato che le chiamate effettuate per richiedere aiuto da parte di una donna per abusi, stalking, violenza sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019.
L’incremento di chiamate al 1522, ovvero il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, è avvenuto a partire da marzo 2020 con picchi ad aprile, periodo di massima emergenza sanitaria da covid-19 in concomitanza con il primo lockdown nazionale.
Inoltre, nell’ultimo periodo il picco di chiamate è avvenuto da giovani donne con una media di età di circa 24 anni e il numero di donne che si è rivolta ad un centro antiviolenza nei primi mesi del 2020 è stato di 20.525 donne.
Molti sono i centri e gli aiuti che si possono richiedere in caso si fosse vittime di violenza. Dai centri antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale ai consultori. Inoltre, è attivo anche un “telefono rosa anti violenza e stalking” corrispondente al 1522.
E ancora, se si dovesse essere vittime di una qualunque violenza ci si può rivolgere al 112, al pronto soccorso e alle farmacie per richiedere aiuto.
Il 31,5%, ovvero circa 7 milioni, di donne, a livello globale, hanno subito almeno una volta qualche tipo di violenza fisica o sessuale. Circa 4 milioni di esse ha subito una violenza fisica, quasi 2 milioni di donne hanno subito una violenza fisica grave come lo stupro e circa 5 milioni di donne hanno subito una violenza sessuale. Tuttavia, circa il 13,6% delle donne ha ricevuto una violenza fisica dal partner o ex partner e il 24,7% da un non partner.
Le donne subiscono minacce, sono strattonate, picchiate, derise, umiliate. Nei casi più gravi vengono ustionate, minacciate e subiscono strangolamenti.
Inoltre, oltre ala violenza fisica le donne ricevono anche violenza psicologica da parte degli uomini. Secondo il rapporto Istat, “nel 2014 sono il 26,4% le donne che hanno subito violenza psicologica od economica dal partner attuale e il 46,1% da parte di un ex partner”.
Inoltre, una percentuale non trascurabile di donne ha subito anche atti persecutori di stalking. L’Istat ha stimato che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni e 151 mila) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita. Tuttavia, se si considerano le donne che hanno subito più volte gli atti persecutori queste sono circa 15,3%.
Secondo i dati riportati dall’Istat, le donne vittime di omicidio nell’anno 2019, in Italia, sono state 111 rispetto alle 133 uccise nel 2018.
Ma da chi sono state uccise queste donne? A tale domanda, l’Istat risponde riportando alcune percentuali. Infatti, delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi, ovvero 25 donne, da un familiare, inclusi i figli e i genitori e nel 4,5%, ovvero 5 donne, da un’altra persona che conosceva come amici o colleghi.
Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014.
Inoltre, il 25 novembre, in ricordo di queste povere vittime, viene celebrata nel mondo la giornata contro la violenza sulle donne. Il mondo viene allestito con scarpe rosse in ricordo di donne vittime di femminicidio e di violenza fisica, psicologica, sessuale, verbale. Tuttavia, i monumenti vengono illuminati di rosso, ogni cosa è in ricordo delle donne vittime di femminicidio e di violenze. Inoltre, sono state installate numerose panchine rosse in ricordo delle vittime.
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