Concorso ordinario scuola: quando si svolgerà? La preselettiva si farà? Sono ancora molte le domande irrisolte e i candidati aspettano novità. Ecco le ultime notizie su bando e prove.
Concorso ordinario scuola quando partirà? I candidati iscritti alla procedura concorsuale sono in attesa di poter cominciare a svolgere le prove, eppure la situazione non sembra essere ancora del tutto chiara. I principali dubbi riguardano infatti la prova preselettiva che, secondo le ultime norme sui concorsi nella pubblica amministrazione, potrebbe saltare.
Per quel che riguarda preselettiva, ciò che attualmente si sa – secondo quanto stabilito dal bando – è che sarà svolta al computer e solamente da alcuni candidati sulla base dei posti disponibili regione per regione. La prova servirà infatti a fare una prima selezione tra i docenti o gli aspiranti tali e avrà una durata di 60 minuti.
Le domande riguarderanno le capacità logiche (20 domande), la comprensione del testo (20 domande), la conoscenza della normativa scolastica (10 domande) e la conoscenza della lingua inglese (10 domande).
Secondo quanto dichiarato dal ministro Brunetta, per quanto riguarda i bandi già pubblicati, spetterà ai ministeri di competenza decidere se svolgere o no la preselettiva. Al momento, però, dal ministero dell’Istruzione non c’è nessuna comunicazione in merito. Pertanto, ad oggi, tutto sembra rimanere invariato e si svolgerà secondo il bando. La domanda è tuttavia: quando?
Dopo la conclusione del concorso straordinario scuola, il grande reclutamento dei docenti previsto inizialmente da Azzolina sembra essere rimasto a metà. Il concorso ordinario scuola sembra, infatti, essere stato bloccato, togliendo così la possibilità di parteciparvi anche a coloro che si sono laureati dopo la scadenza della domanda o che hanno acquisito troppo tardi i 24 CFU necessari.
A questo proposito, la senatrice Granato ha dichiarato: “Spero non vi siano modifiche rispetto al bando, dato che c’è una riforma che lascia intendere che verranno modificati bandi già definiti, cosa che potrebbe scatenare una catena di ricorsi. Quindi si manterrà la valutazione di merito all’inizio e la valutazione di titoli solo alla fine? Solo così la procedura non pregiudicherà i giovani e favorirà davvero i più preparati”.
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