Mancano meno di due settimane all’arrivo del mese di maggio: se l’anno scorso lo si attendeva perché termine ufficiale dell’estenuante primo lockdown nazionale, stavolta si pensa alle riaperture. Ed è questo l’argomento chiave dei dibattiti degli ultimi giorni all’interno dei locali del Governo italiano: il premier Mario Draghi, infatti, pensa a dare il via ad aperture graduali ma, una volta preso il via, irreversibili.
Il premier, infatti, avrebbe affermato che non si può più consentire “che si decida la ripartenza di un settore e poi si torni indietro”. E a proposito delle riaperture, arriva una data sulla quale poter sperare: il 3 maggio, poco più di due settimane da oggi, se i dati raccolti dalla cabina di regia lo consentono. Il presidente del Consiglio Draghi, in queste ore, starebbe infatti discutendo i termini per riavviare il cuore economico dell’Italia: le decisioni prese andrebbero a costituire lo scheletro del nuovo DPCM, atteso per la prossima settimana.
Ma come ripartirebbe l’Italia da maggio? Stando alle ultime novità, i primi giorni dovrebbero essere dedicati alla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, persino in zona rossa. C’è grande attesa, inoltre, per il ritorno delle zone gialle, di cui sempre più regioni riportano i dati ma che vengono temporaneamente bandite dal DPCM ora in vigore. Una volta ritornate, ristoranti e bar tornerebbero a lavorare per pranzo; potrebbe divenire realtà l’ipotesi della riapertura di cinema e teatri, fissata lo scorso 27 marzo ma mai avvenuta.
L’idea, poi, sarebbe quella di dividere il mese di maggio in due metà. Dopo le prime due settimane di “prova”, dal 17 maggio in poi potrebbe decadere il divieto di spostamento tra le Regioni, così come il coprifuoco che da più di cinque mesi si trova fissato alle 22: potrebbe essere allungato, secondo le aspettative, almeno fino a mezzanotte.
Così facendo, i ristoranti tornerebbero ad aprire a cena: ma anche qui, vi è molto da discutere, in quanto li si vorrebbero aprire solo a coloro i quali possono servire all’aperto. Si discute persino di riaprirli anche in zona arancione: ma solo a pranzo, come previsto attualmente per le zone gialle. Nessuna notizia certa per le palestre: sebbene si attendano buone nuove già per il mese di maggio, i tempi potrebbero allungarsi ancora.
Per parlare di vera e propria riapertura, infine, si dovrà attendere certamente giugno: l’arrivo di temperature più alte e la fine, per la gran parte degli studenti, della scuola creerebbero, secondo le stime del Governo, le condizioni perfette per dare il via ad un’estate più serena ma, tuttavia, non del tutto priva di restrizioni.