Riprendere l’attività sportiva in sicurezza: è questo l’obiettivo dei cittadini, dei gestori e dei responsabili degli impianti di palestre e piscine. Ma non solo. il Governo si sta muovendo pensando a degli interventi specifici da dedicare a questo settore, in estrema difficoltà dall’inizio della pandemia.
In mezzo a così tanti dubbi, spicca una certezza: la scadenza dell’ultimo Dpcm, prevista per il 5 marzo.
Gli occhi sarebbero, di conseguenza, puntati sul 6 o, in alternativa, su lunedì 8 marzo: la riapertura degli impianti sportivi, tuttavia, dipenderà anche dall’andamento della curva dei contagi.
“Si valuta con molta preoccupazione il riscontro di aggregazione interna agli impianti sportivi”: è quanto indicato, nel frattempo, dal Comitato tecnico scientifico.
Ipotesi riaperture a seconda delle zone
Le aperture potrebbero avvenire con maggiore probabilità nelle regioni che rientrano nella zona gialla, sia per le attività sportive individuali che di squadra. Si escludono le aperture degli impianti in zona rossa. In zona arancione, invece, le attività di gruppo o di contatto dovrebbero essere consentite ma soltanto in forma individuale.
Regole per lo sport al chiuso
Il Cts, a prescindere dalla data di apertura per palestre e piscine, ha già approvato le regole per far ripartire lo sport in strutture chiuse.
All’interno delle strutture non sarà consentito in nessun caso l’uso delle docce o la sosta prolungata negli spogliatoi. Tutti gli attrezzi, inoltre, dovranno essere accuratamente sanificati dopo l’utilizzo. Le strutture dovranno mettere a disposizione degli utenti gel sanificante e sia allenatori che atleti dovranno indossare sempre le mascherine: nel caso delle piscine, fino a prima di immergersi in vasca.