Si è da poco concluso il vertice Governo-Regioni sull’adozione del nuovo Dpcm, che entrerà in vigore a partire dal 16 gennaio. Stando alle indiscrezioni filtrate finora, il governo avrebbe confermato lo stop ai bar per la vendita d’asporto dopo le 18. Tra le novità, di cui però si era discusso anche negli scorsi giorni, l’ipotesi di abbassare i parametri per decretare l’ingresso di una regione in zona arancione o in zona rossa. Confermato lo stop alla mobilità tra regioni, ma c’è anche chi avrebbe chiesto l’istituzione della zona arancione in tutta Italia.
Nuovo Dpcm: cambiano i parametri delle zone di rischio
In particolare, il ministro Speranza avrebbe suggerito di abbassare la soglia dell’indice Rt per inserire le regioni in zona arancione o zona rossa. Al momento, la zona arancione è decretata con indice Rt pari a 1,25 e la zona rossa con indice Rt pari a 1,5. Con il nuovo Dpcm, invece, viene confermato l’abbassamento della soglia dell’Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa.
In Sicilia, al momento zona arancione, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha proposto che almeno i capoluoghi di provincia vengano inseriti in zona rossa per rallentare la crescita dei contagi, in salita da giorni. Con i nuovi parametri si teme che la Sicilia venga inserita in zona rossa, malgrado gli sforzi fatti finora.
Sarebbe confermato, invece, il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici. “Si è dimostrata una norma ragionevole – ha dichiarato il ministro Speranza al riguardo – che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla”. Ancora il ministro alla Salute, ha detto che il nuovo Dpcm verrà approvato in via definitiva tra giovedì e venerdì al massimo, mentre domani si prevede un incontro al Parlamento al riguardo.
Zona bianca verso l’approvazione
Dopo l’incontro Governo-Regioni, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha espresso soddisfazione per l’istituzione di una zona bianca per le regioni più virtuose. “Bene invece l’introduzione di una zona bianca, come avevamo proposto già oltre un mese fa, cioè una zona dove, virus permettendo, si possa cominciare un lento ritorno alla normalità“, afferma via Facebook.
Qualche perplessità in più, invece, desta lo stop all’asporto per bar e ristoranti, con la sola possibilità di consegne a domicilio: “Queste attività – afferma ancora Toti -, pur potendo continuare con le consegne a domicilio, rischiano di essere penalizzate ancora di più, dopo aver già subito pesanti restrizioni”.
Ristori per trasporti e attività chiuse
Allo stesso tempo, tuttavia, il governo avrebbe intenzione di intervenire proprio per frenare le perdite dovute alle nuove chiusure. Tutte le attività che rimarranno chiuse, infatti, “saranno ristorate”. Lo ha garantito il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia alle Regioni nel corso della riunione di oggi. Il ministro ha quindi ribadito la validità del sistema a fasce: “Ci ha salvato due volte da un nuovo lockdown”, e ha riconvocato le Regioni per una nuova riunione giovedì, dopo che il ministro della Salute Roberto Speranza avrà illustrato le misure in Parlamento.