A Catania, due medici ed un infermiere eseguivano abusivamente test Covid, per poi fornire i dubbi referti. Tutti i dettagli.
Le ultime indagini condotta dai carabinieri del Nas di Catania hanno permesso di bloccare l’attività di tre soggetti pronti a lucrare sulla pandemia.
Di fatto, due medici e un infermiere avrebbero messo in piedi un sistema illecito di esecuzione di analisi e falsa refertazione per il Covid-19. Inoltre, sarebbe scattato il sequestro di 25 kit diagnostici e 33 tamponi rapidi rino-faringei di dubbia provenienza, per un valore di circa 500 euro.
Il primo passo veniva compiuto dall’infermiere. Questo, assunto in una struttura sanitaria privata (estranea alla vicenda) ma non abilitato ad eseguire i tamponi, otteneva illecitamente e da mesi i kit da utilizzare in abitazioni private.
I due medici, specialisti non convenzionati, si occupavano poi di stilare i referti. Il giro d’affari è stato scovato solo nelle scorse ore: i professionisti dovranno ora rispondere di esercizio abusivo della professione sanitaria, oltre che di falsità in certificazioni cliniche.
