La riapertura scuole è ormai imminente. Giovedì 31 dicembre si è avuto l’ok anche dalle Prefetture, pertanto sembrerebbe confermata la ripresa delle lezioni in classe a partire dal 7 gennaio, anche alle superiori, dove si svolge la didattica a distanza da metà ottobre.
Quali regole per la riapertura scuole?
Le scuole, tuttavia, riapriranno solo al 50%. Le ultime indicazioni dal Ministero della Salute riguardano i turni differenziati. Si farà lezione dalle 8 alle 14 o dalle 10 alle 16, con lezioni di 45 minuti anche il sabato.
Al momento, diverse regioni hanno optato per un unico turno durante la mattina, dalle 8 alle 14. Si tratta di: Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Sardegna (esclusa la provincia di Cagliari), Marche, Piemonte, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta.
In altre regioni, invece, si lavorerà su doppi turni: dalle 8 alle 14 e dalle 10 alle 16. Questa decisione riguarda, in particolare: Abruzzo, Calabria, Campania (tranne Benevento), Friuli-Venezia Giulia (tranne Gorizia), Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Toscana.
La limitazione della capienza al 50% riguarda il periodo 7-15 gennaio. Inoltre, sono previsti rinforzi nei trasporti locali, che si aggiungono alla rimodulazione degli orari. Tutto, inoltre, resta condizionato dal report atteso il 5 gennaio, con i 21 indicatori che inseriranno di nuovo le regioni in zona rossa, arancione o gialla a seconda dell’andamento dei contagi.
In alcuni casi, come in Campania, la volontà è di proseguire con la didattica a distanza, ma dubbi sulla riapertura scuole ci sono anche in Veneto, Lazio e Puglia, dove i contagi sono di nuovo in aumento.
Riapertura classi: come sarà in Sicilia
Grande soddisfazione viene espressa sulla riapertura scuole da parte della ministra Azzolina, che da sempre si era battuta per il rientro nelle aule già a gennaio. “In pochi giorni – ha spiegato – i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri”.
In Veneto, Luca Zaia ammette i suoi timori per la riapertura delle classi, indicandole come terreno fertile per il virus, mentre in Sicilia l’assessore Razza non mostra apprensione per il rientro a scuola.
“Abbiamo concordato con l’assessore Lagalla – dichiara in un’intervista a LiveSicilia – che le Usca Scolastiche, istituite solo in Sicilia, proseguiranno le azioni di screening negli istituti. Dobbiamo mantenere la massima attenzione e credo che sarebbe servita una maggiore prudenza, magari aspettando una settimana dalla fine delle vacanze per vedere l’andamento”.