Università, il ministro Manfredi torna a parlare di rientro in aula nel corso di un’intervista a La Stampa. Il Dpcm emanato dal governo il 3 dicembre ha sancito la chiusura delle scuole superiori sino al 7 gennaio ma ha sicuramente conferito maggiore flessibilità alle Università, consentendo il rientro in presenza non solo delle matricole – già aventi la possibilità di seguire i corsi in presenza nelle zone gialle e arancioni – ma anche agli studenti degli anni successi, almeno per quanto riguarda sessioni di laurea ed esami di corso che potranno svolgersi anche presenza.
Università, si torna in aula: ecco come e quando
La possibilità di svolgere sessioni di laurea ed esami in sede, nella realtà specifica dei singoli Atenei, ricade nella mani del Senato Accademico e dei consigli di amministrazione. Spetterà, dunque, ai rettori organizzarsi con maggiore o minore prudenza, a seconda della situazione pandemica che si registra nel territorio.
In particolare, stando a quanto emerso recentemente dalle dichiarazioni di Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, la modalità d’esami e sessioni di laurea prima tratteggiata dovrebbe proseguire, invariata, per tutto il mese di gennaio e di febbraio.
Con l’avvento del nuovo semestre accademico, le lezioni, sperabilmente, torneranno in presenza. Verrà adottato il medesimo sistema di prenotazione del posto in aula già sperimentato nei mesi scorsi: metà studenti in aula, metà da casa. Si procederà con questa modalità fino all’estate, salvo complicazioni del panorama pandemico nazionale.