Nuovo Dpcm Natale: l'ipotesi del lockdown ormai, col passare delle ore, si fa certezza. Con ristoranti e bar chiusi, gli italiani organizzeranno pranzi e cene in casa: ma a chi sarà permesso partecipare?
Nuovo Dpcm Natale: in queste ore decisive, il Governo Conte sta discutendo e ragionando su quali siano le migliori decisioni da prendere in merito alle festività in arrivo. Una cosa è certa: a Natale e Capodanno le cose saranno diverse rispetto agli anni scorsi, all’insegna della sicurezza e, soprattutto, del lockdown.
Perché, effettivamente, è ormai certo che di lockdown si parla. Sebbene si fosse auspicata una zona arancione generalizzata, si fanno sempre più evidenti due realtà “rosse”: otto giorni di chiusura totale (24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3 gennaio) o una zona rossa ininterrotta dal 24 dicembre al 6 gennaio, precludendo ogni genere di celebrazione agli italiani. Ma cosa ne sarà, allora, delle cene e dei pranzi di famiglia?
Misure drastiche, dunque, come si è compreso dalle anticipazioni delle varie parti politiche, sono sicuramente in arrivo. Naturalmente, con l’Italia in zona rossa e il conseguente lockdown generalizzato, i primi a chiudere saranno i ristoranti e i bar, che speravano, almeno, di recuperare economicamente dal pesante periodo vissuto in questi giorni proprio durante le festività tra il Natale e il Capodanno.
Una situazione che, per forza di fatti, costringerà gli italiani a dover organizzare le proprie celebrazioni in casa, alla presenza dei soli conviventi. Ma il Governo, sotto quest’ultimo punto di vista, sarebbe ancora al lavoro: una delle ipotesi proposte sarebbe il permettere a dei non appartenenti allo stesso nucleo familiare di riunirsi, senza però eccedere in numero. Del resto, anche l’attuale decreto raccomanda di “non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.
Per questo Natale, secondo le ultime ipotesi, si potrebbe pensare anche ad inviti per non più di due persone, oltre i componenti del nucleo familiare. E per gli spostamenti di questi dovrebbe essere necessaria un’ autocertificazione.
Il Governo starebbe comunque tentando di proteggere da un isolamento quasi totale quei soggetti che vivono già da soli (come i nonni), permettendo loro di riunirsi ad altri membri durante le festività.
Potrebbe, poi, tornare in uso anche il tanto discusso termine “congiunti”, nel caso in cui si permettesse di visitare parenti dal primo al secondo grado.
Resta un grande punto interrogativo, invece, per fidanzati e conviventi. Molto probabilmente non sarà possibile, almeno per quest’anno, ricevere amici.
Le ipotesi e i dubbi, però, restano ancora parecchi: quel che è certo è che gli italiani sperano di conoscere al più presto il destino delle proprie festività, così da organizzarsi in tempo.
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