L’indice Rt Sicilia diminuisce, ma solo di un centesimo rispetto alla settimana scorsa. Nel monitoraggio settimanale pubblicato dall’Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute, si passa da 1,14 all’1,13 della settimana dal 9 al 15 novembre. Troppo poco per parlare di miglioramento. La Sicilia, dal punto di vista dell’indice dei contagi, si trova al momento sul versante piatto della curva, non è ancora cominciata la discesa. Anche per questo, si è resa necessaria la proroga della zona arancione nell’Isola.
Va meglio la situazione nel resto d’Italia, dove l’indice Rt passa dall’1,43 dello scorso monitoraggio all’1,18 attuale. Tre regioni italiane scendono con l’indice sotto l’1: Sardegna (0,84), Lazio (0,9) e Liguria (0,92). Altre tre, invece, hanno ancora un indice dei contagi vicino alla soglia d’allerta: Basilicata (1,46). Seguono l’Abruzzo (Rt a 1,32), Toscana (1,31). Insomma, malgrado l’abbassamento, come ribadito ieri nella conferenza settimanale sui contagi, è ancora presto per abbassare la guardia, anche se l’indice dei casi continua a diminuire.
Questo l’indice Rt regione per regione, nel bollettino pubblicato nella serata di ieri:
- Abruzzo: 1,29
- Basilicata: 1,54
- Calabria: 1.09
- Campania: 1.13
- Emilia Romagna: 1.2
- Friuli Venezia Giulia: 1.29
- Lazio: 0.9
- Liguria: 0.92
- Lombardia: 1.25
- Marche: 1.27
- Molise: 1.05
- Piemonte: 1.1
- PA Bolzano: 1.22
- PA Trento: 1.07
- Puglia: 1.24
- Sardegna: 0.84
- Sicilia: 1.13
- Toscana: 1.44
- Umbria: 1.09
- Valle d’Aosta: 1.23
- Veneto: 1.23.
“Dico a chiarissime lettere che questi indicatori di miglioramento e decelerazione della curva devono essere un invito a essere ancora più stringenti e rigorosi – ha dichiarato nel corso della conferenza di ieri il presidente del Css Franco Locatelli -. Bisogna scendere a Rt sotto 1. I dati sono indicativi di uno spiraglio significativo che si apre ma questa è una ragione per insistere. Evitiamo di ripetere gli errori della scorsa estate“.
Un invito valido soprattutto per la Sicilia, dove nella giornata di ieri, malgrado il calo di contagi e ricoveri rispetto a due giorni fa, si registravano ancora oltre 40 decessi. Un numero troppo alto per parlare già di “zona gialla” nell’Isola.