Il sindaco di Palermo Orlando chiude le scuole in città, ma è subito polemica. La risposta dell'assessore Lagalla precisa che la chiusura non è necessaria.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, aveva annunciato ieri la chiusura delle scuole dell’obbligo a Palermo: “Ho appena deciso che da lunedì saranno chiuse le scuole dell’obbligo a Palermo – ha scritto Orlando sulla sua pagina Facebook –. Una decisione presa a malincuore ma che ritengo necessaria. Ho preso atto del fatto che dalla Regione Siciliana non arrivano notizie e dati sullo stato delle strutture ospedaliere in città e sulla tenuta del nostro sistema sanitario”.
La chiusura delle scuole dell’obbligo è già attiva, mentre le scuole comunali dell’infanzia restano aperte. “Tengo a sottolineare – ha aggiunto il sindaco –. che questo è un provvedimento temporaneo perché ancor di più da lunedì si farà un monitoraggio puntuale e preciso dell’andamento dei contagi e, auspicabilmente, della situazione delle strutture ospedaliere, i cui dati saranno valutati perché la chiusura possa essere limitata al minimo indispensabile”.
La decisione di chiudere la scuole, presa dal sindaco del capoluogo siciliano, ha sin da subito fatto discutere. Puntuale è arrivata anche la risposta dell’assessore Roberto Lagalla, che smentisce quanto sostenuto dal sindaco in merito ai dati sull’epidemia.
“Con riferimento all’annunciata chiusura delle scuole dell’obbligo, da parte del sindaco di Palermo – ha scritto Lagalla sulla sua pagina Facebook –, pur avendo riguardo alle sue preoccupazioni, mi risulta che riceva regolarmente e giornalmente dall’ASP di Palermo aggiornate notizie sull’andamento della situazione epidemiologica che il governo regionale monitora attraverso il Commissario Covid e le strutture tecniche a sua disposizione. Con l’assessore Razza, nel rispetto del DPCM vigente e dell’ordinanza del Presidente Nello Musumeci, abbiamo richiamato i Sindaci a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’ASP.
Ove il suo provvedimento dovesse essere assunto unilateralmente e senza il conforto della pertinente autorità sanitaria, il Sindaco di Palermo si assumerebbe una grave responsabilità, generando inopportunamente ulteriore ed immotivato allarme sociale e privando gli alunni e le famiglie del fondamentale diritto allo studio, per il regolare esercizio del quale i docenti e il mondo della scuola hanno profuso e stanno profondendo dedizione e sacrifici. Penso alle gravi ricadute delle interruzioni didattiche in presenza sulla dispersione scolastica e sui soggetti socialmente ed economicamente più fragili. La Scuola è presidio di civiltà e di legalità, oltre che luogo di apprendimento e di relazioni, e non può subire, se non per documentate ragioni sanitarie, i contraccolpi di intempestive fughe in avanti”.
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