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Nuovo Dpcm, Sicilia verso zona “arancione”: vietato spostamento tra comuni

Il nuovo Dpcm prevede la divisione delle regioni secondo zone verdi, arancioni e rosse. In giornata si attende l'inserimento ufficiale della Sicilia, decisione che verrà diramata dal Ministero della Salute.

Nella mezzanotte di ieri il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo e tanto atteso Dpcm. Il testo sarà pubblicato nella giornata di oggi sulla Gazzetta Ufficiale e sarà valido a partire dal 5 novembre. Dopo il tavolo di lavoro che si è svolto nello scorso weekend tra i governatori delle regioni e governo nazionale, si è deciso di adottare una chiusura differenziata da regione a regione, in base al rischio e al numero dei contagi. In base a questi determinati criteri, si è deciso di differenziare le regioni per colore: zona verde, arancione e rossa. Il nuovo Dpcm sarà valido fino al 3 dicembre 2020.

Molte regioni ancora si trovano nel limbo e proprio in queste ore si sta decretando la propria appartenenza ad una determinata area. Tra queste vi è la Sicilia, che potrebbe essere situata tra le zone arancioni. In giornata si attende l’inserimento ufficiale delle regioni nelle varie zone che verrà diramato dal Ministero della Salute. Ma quali sono le principali differenza tra zone verdi, arancioni e rosse?

Saranno dichiarate zone verdi quelle regioni il cui indice Rt non supera 1. Nelle zone verdi, nonostante il numero dei positivi sia il più basso a livello nazionale, verrà mantenuto lo stesso il divieto di spostamento dalle 22 alle 5, chiusura dei bar alle 18, didattica a distanza solo per le scuole superiori e la capacità dei mezzi pubblici di trasporto sarà dimezzata al 50%.

Le zone arancioni, invece, hanno un Rt compreso tra l’1 e l’1,50. Le misure adottate saranno più rigide. In queste zone, infatti, saranno vietati gli spostamenti se non rientrano per motivi di lavoro o di salute. Inoltre saranno vietati gli spostamenti tramite mezzo di trasporto pubblico o privato da un comune all’altro. Caleranno le saracinesche “i bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio” che si manterrà fino alle 22.

Le zone rosse sono quelle la cui curva epidemiologica resta tra le più alte. Esse, infatti, hanno un indice Rt superiore a 1,50. Le restrizioni saranno ancora più dure: oltre al divieto di spostamento tra comuni se non per motivi certificati, molte attività economiche dovranno restare chiuse, tranne tabaccai, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, barbieri, parrucchieri e attività che si inquadrano nel settore dell’industria, dell’artigianato e dell’edilizia. Tutte le attività scolastiche saranno svolte tramite DaD.

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